Sognate da sempre di indagare i misteri dell’Universo e dei costituenti fondamentali della materia? Basta avere un computer e una connessione a Internet, e il gioco è fatto. Al Cern di Ginevra hanno infatti inaugurato una nuova versione di Lhc@home – Lhc@home 2.0 – un progetto di calcolo distribuito con cui tutti possono dare un contributo alle ricerche più avanzate nel campo della fisica delle particelle elementari. Infatti, con questa nuova versione, gli iscritti partecipano per la prima volta alle simulazioni delle collisioni fra protoni di alte energie nel Large Hadron Collider (Lhc), allo scopo di scoprire nuove particelle e comprendere meglio i componenti fondamentali della materia (vedi Galileo, “Acceleratore in rete“).
“Se Lhc@home è una grande opportunità per incoraggiare il pubblico verso la scienza, per i ricercatori il beneficio è quello sviluppare campi in cui vi sono risorse limitate di calcolo e di persone”, ha sottolineato Sergio Bertolucci, Direttore delle ricerche e del calcolo scientifico al Cern.
Frutto di una collaborazione fra il centro svizzero, l’Università di Ginevra, l’Istituto delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca (Unitar) e il Citizen Cyberscience Centre, Lhc@home rinasce in occasione dell’Anno europeo del volontariato, insieme ad altre iniziative che mirano a coinvolgere i cittadini nelle imprese scientifiche. Come altri progetti simili, anche questo si basa sul calcolo volontario in rete. Il capostipite di questo tipo di progetti è stato Seti@home, inaugurato nel 1999, con il quale i cittadini partecipavano per la prima volta all’analisi dei dati raccolti dai radiotelescopi del Search for Extra-Terrestrial Intelligence.
Per partecipare a Lhc@home 2.0 basta seguire le indicazioni del sito web ed installare un software gratuito chiamato Berkeley Open Infrastructure for Network Computing (Boinc). A questo punto, il computer inizierà a scaricare pacchetti di dati dal Cern e ad analizzarli quando non viene utilizzato dall’utente (per esempio quando è attivo il salvaschermo).
Oltre a Lhc@home, il Citizen Cyberscience Centre ha lanciato quest’anno altri programmi interessanti, come il progetto Clean Water, dedicato allo sviluppo di filtri efficienti e a basso costo per purificare le acque, e Unosat, per stimare i danni provocati da disastri naturali o dall’essere umano.