Il 2019, anno del 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna, si apre con un altro importante passo nella storia dell’esplorazione spaziale, e ancora una volta protagonista è il satellite terrestre: nella notte tra il 2 e il 3 gennaio, la sonda Chang’e-4 dell’Agenzia spaziale cinese (Cnsa) è atterrata con successo sulla faccia nascosta della Luna, finora mai esplorata “in situ”.
L’annuncio, dopo ore di ansiosa attesa, è stato dato attraverso l’agenzia di stampa Nuova Cina, con un comprensibile entusiasmo. “Siamo ancora lontani dall’aver raggiunto gli Stati Uniti ma con questo successo abbiamo senz’altro raggiunto la Russia e l’Europa”, ha commentato He Qisong, ricercatore della East China University of Science and Law di Shanghai.
Il primo rover sulla faccia nascosta della Luna
La sonda, partita il 7 dicembre scorso dalla base spaziale di Xichang, in provincia di Sichuan, nel Sud-ovest dellla Cina, ha raggiunto la sua destinazione dopo poco meno di un mese di viaggio, atterrando nel bacino Polo Sud-Aitken, un cratere meteorico di dimensioni enormi (circa 2500 chilometri di diametro), invisibile dalla Terra. E ha iniziato subito a inviare immagini.
What does the far side of the moon look like?
China’s Chang’e-4 probe gives you the answer.
It landed on the never-visible side of the moon Jan. 3 https://t.co/KVCEhLuHKT pic.twitter.com/BiKjh7Fv22— China Xinhua News (@XHNews) 3 gennaio 2019
Poco dopo aver toccato il suolo lunare, alle 3:26 di giovedì (ora italiana), il lander cinese ha spedito i primi fotogrammi in cui si vede il rover Jade Rabbit 2 scendere dalla rampa e iniziare a percorrere la polverosa superficie lunare.
Exciting images of #JadeRabbit & China’s #ChangE3 probe coming from the lunar surface! Again, great job BACC! pic.twitter.com/XbNnApWcfO
— ESA Operations (@esaoperations) 15 dicembre 2013
La missione scientifica di Chang’e 4
Gli obiettivi scientifici di Chang’e 4 sono vari. Oltre a raccogliere dati sulla superficie e sulla composizione geologica della Luna, la missione analizzerà il vento solare e sonderà la possibilità di coltivare piante sul suolo lunare, nonostante la gravità ridotta. Infine, la prima missione sul lato nascosto della Luna compirà studi radioastronomici approfittando della assenza di interferenze nell’area.
Proprio per la difficoltà di comunicare via radio con la Terra, finora nessun veicolo era mai atterrato sulla faccia nascosta della Luna. Per riuscirci, i cinesi hanno creato un ponte radio tramite il satellite Queqiao, collocato nell’orbita lunare lo scorso maggio.
Chang’e 4 non starà a lungo sola sulla faccia nascosta della Luna. Entro la fine dell’anno sarà raggiunta da Chang’e 5, la prima missione dal 1976 che riporterà sulla Terra dei campioni lunari.
Crediti immagine: elaborazione propria su foto di Eduardo Diez Viñuela [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons