Per nascondere le informazioni usa il laser. E’ un sistema crittografico a forma di chip che è incastonato nella plastica di una tessera delle dimensioni di un francobollo. E’ stato sviluppato dal team di Ravikanth Pappu, del Massachusetts Institute of Technology, e presentato in un articolo su Science. Il laser penetra all’interno di un circuito integrato che contiene microsfere di vetro disposte casualmente. La figura di interferenza prodotta dalla sovrapposizione delle onde luminose che incidono sulle sfere viene quindi proiettata su uno strato metallico suddiviso in minuscoli quadratini. La diversa intensità della luce in ogni quadrato permette così di produrre un codice crittografico lungo 2.400 bit. Questa tecnica, assicurano gli scienziati, è a prova di contraffazione. Una minima variazione nella posizione delle sferette porta a sensibili cambiamenti delle figure di interferenza: uno spostamento di meno di un millesimo di millimetro altera la metà dei bit del codice. Possono inoltre essere generati più codici nello stesso dispositivo variando l’angolo di incidenza del fascio laser cosicché, se anche una chiave di accesso fosse decifrata, il sistema continuerebbe a proteggere tutte le informazioni. (f.to.)