DIECI ANNI. Tanto ci vuole, in media, prima che una persona con la sindrome dell’intestino irritabile approdi a una diagnosi e alle cure di un gastroenterologo. Anni di dubbi, visite ed esami inutili, ore di lavoro perse. In compagnia di dolori e disturbi intestinali che non accennano a sparire, e che nel 20% dei casi si rivelano estremamente gravi, portano a chiudersi in sé stessi, fino a quando la vita ruota completamente intorno alla malattia. È anche per questo che i costi diretti e indiretti della malattia sono così alti: negli Stati Uniti raggiungerebbero i 20 miliardi l’anno, e nel nostro paese sono sovrapponibili a quelli di diabete e ipertensione.