La Croce Rossa Italiana (Cri) dovrà diventare autonoma, smilitarizzata, meno dipendente dallo Stato per il proprio finanziamento. Sono questi gli obiettivi che il Governo intende raggiungere con l’approvazione, il 28 settembre scorso, di un decreto legge che modifica diversi aspetti dell’organizzazione. Ecco le principali novità.
Privata, ma d’interesse pubblico
Dal 2014 la Croce Rossa diventa “Associazione della croce rossa italiana”, una persona giuridica regolata dalle norme del diritto privato. Le sue attività restano comunque di interesse pubblico, e per questo essa viene posta sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica. Atti, regolamenti, bilanci e variazioni dell’organico dovranno essere approvati dal Ministero della Salute. Quest’ultimo, insieme a quello della Difesa, continuerà a vigilare sull’operato dell’organizzazione e potrà disporre ispezioni e verifiche.
Finanziamenti e patrimonio
L’associazione potrà chiedere la donazione del cinque per mille dell’Irpef oppure l’erogazione di fondi statali per le attività di volontariato. Per utilizzare questi ultimi sarà necessario un decreto del Ministero della Salute (con il parere della Conferenza Stato-Regioni), che ne stabilirà l’importo. La nuova Cri potrà sottoscrivere convenzioni con amministrazioni pubbliche – tra cui il sistema sanitario nazionale – partecipare a gare d’appalto e siglare i relativi contratti, anche in progetti internazionali. Se gli accordi riguardano attività di tipo umanitario (per esempio quelle per la protezione civile), l’associazione disporrà di un canale prioritario da parte delle amministrazioni pubbliche. Il patrimonio dell’associazione verrà censito, e dal 2013 si procederà alla dismissione degli immobili in eccesso. Il ricavato servirà a pagare i debiti esistenti.
Personale civile e militare
Ad oggi la Croce Rossa Italiana è composta da sei gruppi diversi, fra cui uno militare composto da 1200 membri in servizio attivo. Il decreto prevede la dismissione di quest’ultimo in due fasi: entro 60 giorni dal decreto il contingente verrà ridotto a 300 unità, e nel 2015 il personale militare sparirà del tutto. Dal 2014 verrà definito anche un nuovo organico dei dipendenti: i contratti già in vigore (sia civili che militari) verranno ridefiniti in base a un decreto del Presidente della Repubblica, e fino al 31 dicembre 2015 il personale potrà scegliere se accettare o meno le nuove condizioni. Gli esuberi potranno essere destinati ad altre amministrazioni pubbliche, se ce ne sarà la necessità, mentre la struttura complessiva dell’organico verrà stabilita anche con il parere dei sindacati e del Ministero della Difesa.
Autonomia
I volontari che compongono l’associazione potranno eleggere i presidenti locali, provinciali e regionali, che entro tre mesi dall’approvazione del decreto si riuniranno in assemblea per nominare il Presidente nazionale: quest’ultimo sostituirà Francesco Rocca, il commissario straordinario ora in carica nominato dal Governo.
Il commissariamento, d’altra parte, è in contrasto con alcuni dei principi fondamentali della Croce Rossa Internazionale: essa infatti prevede che ciascuna associazione nazionale debba godere di piena autonomia e indipendenza dal potere politico.
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