Provate a piantare un chiodo in un albero: naturalmente, ci resterà incastrato. E allora come mai il becco del picchio, così sottile e affilato, non fa la stessa fine? A rispondere alla domanda ci ha pensato un’équipe di scienziati della Society for Integrative and Comparative Biology, che, servendosi di telecamere in grado di catturare video ad alta frequenza di fotogrammi, ha immortalato i movimenti di due esemplari di picchio nero (Dryocopus martius) mentre beccavano tronchi di legno duro in uno zoo e ne ha analizzato attentamente i movimenti. Il segreto del picchio, dicono gli esperti, sta nella sua capacità di muovere indipendentemente il becco superiore e quello inferiore, una strategia che gli consente di non rimanere incastrato nel legno.
Qualche dettaglio in più. I fotogrammi del video mostrano che ogni volta che la punta del becco del picchio colpisce il legno, la testa dell’uccello ruota leggermente di lato, sollevando la parte superiore del becco e muovendola repentinamente nella direzione opposta. Questo movimento consente di creare una piccola “apertura” tra la punta del becco e il legno che sta in fondo al foro appena creato dal colpo, e di conseguenza di riuscire a ritrarre il becco. Complimenti al picchio.
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Credits video: Pond5/Sam Van Wassenbergh
Riferimenti: Society for Integrative and Comparative Biology