Come fare di un violino uno Stradivari, grazie ai funghi

    A volte imitare i migliori è semplice. Per esempio, per far sì che comuni violini suonino come gli Stradivari, i più famosi strumenti del mondo, basta ricorrere ai funghi “giusti”. È quanto sostiene Francis Schwarze dei Federal Laboratories for Materials Science and Technology di San Gallo, in Svizzera. Secondo lo scienziato infatti sono sufficienti due specie fungine (il Physisporinus vitreus e lo Xylaria longipes) per modificare l’abete rosso e l’acero, le qualità di legno più utilizzate per costruire i violini, ed esaltarne così in modo radicale l’acustica. In meglio.

    Schwarze ha presentato i risultati delle proprie ricerche durante un incontro al Max Delbrück Center for Molecular Medicine di Berlino. Qui il ricercatore ha spiegato come i funghi, in generale, riducano la densità del legno, riducendo anche la velocità del suono che viaggia attraverso di esso. Tuttavia alcune specie possono apportare modifiche benefiche in termini di qualità acustica. Physisporinus vitreus e lo Xylaria longipes, infatti, hanno una capacità unica: degradano le pareti cellulari nel legno, assottigliandole, ma anche nelle fasi più avanzate lasciano intatta una struttura rigida in cui viaggia il suono. E permettono al legno di rimanere resistente e di poter essere modellato senza particolari rischi. Prima però è necessario bloccare la decomposizione innescata dai funghi, attraverso un trattamento con ossido di etilene.
     
    Il legno così lavorato – simile, per caratteristiche a quello usato da Antonio Stradivari per costruire i suoi famosi strumenti –  può quindi essere usato per ricavare dei violini. Come ha fatto Schwarze che, grazie all’aiuto dei liutai Martin Schleske e Michael Rhonheimer, ha costruito alcuni esemplari e li ha confrontati con uno Stradivari del 1711. Come? Facendoli suonare e mettendoli alla prova di ascolto delle orecchie di una giuria di esperti e di un pubblico di non addetti ai lavori, chiamati a stabilire quale fosse il violino originale e quale l’esemplare costruito in laboratorio. La sorpresa è stata notevole: né la giuria di esperti né il pubblico sono riustiti a riconoscere il vero Stradivari, scambiando invece quello costruito in laboratorio per il prestigioso strumento.

    “Sviluppare metodi biotecnologici per trattare le tavole armoniche in legno potrebbe permettere ai giovani musicisti l’opportunità di suonare violini con la qualità di uno Stradivari, che molti di loro ora non possono permettersi” ha infine concluso Schwarze.

    Riferimenti: Max Delbrück Center for Molecular Medicine
    Credits immagine: Håkan Svensson (Xauxa)/Wikipedia
     

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