Fu un violento duello mortale quello che uccise Oetzi più di 5000 anni fa, l’uomo i cui resti mummificati furono ritrovati nel 1991 sulle Alpi, nella valle da cui prende il nome. Le ultime analisi condotte sul corpo hanno rivelato una ferita profonda sulla mano destra che sembrerebbe essere stata inflitta poche ore prima del decesso. Per anni si era creduto che l’uomo fosse morto di stenti, fino a quando lo scorso anno fu ritrovata una freccia di selce nella sua schiena: dalle analisi gli studiosi ipotizzarono che Oetzi, una volta colpito, era probabilmente riuscito a fuggire per poi morire dissanguato. I nuovi test condotti da Eduard Egarter Vigl presso il Museo Archeologico di Bolzano, suggeriscono invece tutt’altro scenario: Oetzi sarebbe morto combattendo, e la ferita sulla mano sembrerebbe il risultato di un disperato gesto di difesa. L’uomo aveva circa 46 anni al momento del decesso, e apparteneva a una comunità di agricoltori. Tracce di grano sono state infatti ritrovate sui suoi indumenti e nell’intestino, insieme con resti di fibre muscolari che rivelano un pasto a base di grano e carne di capra. I residui di rame e di arsenico ritrovati invece nei capelli suggeriscono che l’uomo conducesse attività di fusione dei metalli. (e.g.)