Un sistema di controllo radar per intercettare chi pratica illegalmente la pesca sottocosta. Grazie a un accordo fra l’Associazione generale delle cooperative italiane (Agci Agrital, una delle quattro associazioni nazionali di cooperative di pescatori) e il Wwf Italia, lungo le coste della Toscana è partita l’iniziativa che vede uniti operatori del settore e ambientalisti contro le attività fuorilegge.
La pesca a strascico, che impegna circa il 60 per cento dei pescherecci italiani e rappresenta una percentuale ancora più elevata in termini di produzione, è vietata entro le tre miglia marine dalla costa (circa cinque chilometri e mezzo) o dove la profondità del fondale sia inferiore ai 50 metri. Nonostante questi limiti, però, vengono costantemente rilevati nei nostri mari pescherecci che trainano le loro reti vicino alla riva, danneggiando i fondali e le popolazioni di pesci, crostacei e molluschi che li abitano. E ovviamente l’economia di chi commercia queste specie.
Il progetto, che prevede l’installazione di un radar a Bocca d’Ombrone, fra Talamone e Marina di Grosseto, controllerà un tratto di costa in cui la pesca a strascico e la violazione delle leggi sono particolarmente diffusi. “La tolleranza nei confronti dei pescatori che infrangono le regole”, ha sottolineato Giampaolo Buonfiglio, presidente dell’Agci Agrital, “va abbandonata per rendere la pesca un sistema attivo e impegnato nella protezione del mare, per difendere la categoria ridandole credibilità e tutelando le risorse da cui dipende il suo futuro”.
Il dispositivo, installato presso una costruzione messa a disposizione dall’Ente Parco della Maremma, sarà interfacciato con un Gps (Global positioning system) e collegato a un sistema informatico in grado di trasmettere 24 ore su 24 i dati alle capitanerie di porto. (s.s.)