Indipendentemente dalla gravità della malattia da Covid-19, molte persone positive al nuovo coronavirus hanno riportato tra i sintomi dell’infezione anche quello di aver perso l’olfatto, in gergo tecnico anosmia, associato alla perdita del gusto (ageusia). E mentre la comunità scientifica cerca ancora di dare una spiegazione precisa a questi sintomi, molti pazienti sono sulla via di guarigione e stanno recuperando gradualmente i due sensi, altri, invece, non sono stati così fortunati e continuano a riferire una perdita dell’olfatto permanente. Per questo, in molti paesi colpiti dalla pandemia del nuovo coronavirus, sta crescendo sempre di più l’interesse verso la terapia dell’olfatto, non da intendersi come una vera e propria cura, ma piuttosto come un allenamento, o meglio una forma di fisioterapia del naso.
La terapia dell’olfatto
A raccontare il crescente interesse per la terapia dell’olfatto in un’intervista rilasciata a Business Insider è stata Chrissi Kelly, fondatrice di AbScent, un’organizzazione benefica inglese che aiuta le persone che soffrono della perdita dell’olfatto e che ha visto lievitare, durante l’emergenza sanitaria, il numero dei suoi iscritti. “Rispetto a prima della pandemia abbiamo triplicato il numero di soci”, ha raccontato Kelly. “Ho notato per la prima volta l’interesse a marzo, quando le persone hanno improvvisamente cominciato a contattarmi sui social media, prima dall’Iran, poi dall’Italia e poi dalla Spagna. Ora abbiamo oltre 7mila membri nei nostri gruppi social”.
La terapia dell’olfatto, si legge sul sito dell’organizzazione, non è una cura ma una tecnica di supporto che richiede di lavorare con quattro oli essenziali, ovvero rosa, limone, chiodi di garofano ed eucalipto (ma posso essere cambiati con altri odori, come quello del caffè o di altre spezie) per stimolare i neuroni del naso, responsabili dell‘olfatto. Per essere efficace, sottolinea l’esperta, viene consigliato di annusare ogni flacone per un massimo di 20 secondi, due volte al giorno, per un minimo di quattro mesi. “Affinché funzioni, le persone si devono concentrare molto su ciò che stanno odorando”, spiega Kelly. Le istruzioni, disponibili anche in italiano, si possono trovare nel sito di AbScent.
Il coronavirus e la perdita dell’olfatto
Stando alle stime, quasi il 90% dei pazienti positivi al nuovo coronavirus con l’anosmia ha riferito di aver recuperato l’olfatto entro un mese circa. Dai risultati di uno studio italiano pubblicato all’inizio di questo mese sulla rivista Jama Otolaryngology – Head and Neck Surgery è emerso che il 49% dei pazienti affetti da anosmia ha riacquistato completamente il proprio senso dell’olfatto o del gusto e il 40% dei casi ha riportato miglioramenti. Mentre il restante 10% dei pazienti ha continuato a presentare una persistente perdita dell’olfatto anche a distanza di mesi.
Un senso che si recupera oppure no?
Sebbene numerosi studi stiano cercando di capire cosa succeda in questi pazienti che riportano l’anosmia, gli esperti ipotizzano che molto probabilmente le persone che guariscono più rapidamente hanno avuto un’infiammazione a livello locale. Vale a dire che la parte del naso responsabile dell’olfatto è stata ostruita dal rigonfiamento dei tessuti e dal muco, impedendo quindi a qualsiasi odore di raggiungerlo.
I pazienti che hanno invece una perdita persistente dell’olfatto potrebbero invece aver avuto un’infiammazione più aggressiva che può aver causato danni ai neuroni olfattivi. Tuttavia, secondo Kelly, questi possono essere riattivati con l’aiuto della terapia dell’olfatto e “le probabilità sono buone”. Alcuni studi clinici, precisa l’esperta, hanno dimostrato che i pazienti che si sono sottoposti alla terapia dell’olfatto hanno mostrato miglioramenti nell’identificare diversi odori rispetto a chi, invece, non si era “esercitato”. “L’allenamento è incredibilmente efficace”, conclude Kelly. “Puoi fare cose straordinarie con il senso dell’olfatto, sia che tu sia in buona salute che in fase di recupero”.
Riferiimenti: via Business Insider; Jama Otolaryngology – Head and Neck Surgery; AbScent
Credits immagine di copertina: Taylor Deas-Melesh via Unsplash