I membri del congresso americano non hanno raggiunto, come alcuni prevedevano, l’accordo sul budget federale, in scadenza alla mezzanotte di ieri. Questo significa che le casse dello Stato americano vanno in shutdown, chiudono, bloccando fondi che mettono in crisi il lavoro e lo stipendiodi circa 800mila persone (circa il 40% della forza lavoro del governo federale). Un esito frutto di uno scontro politico tra democratici e repubblicani e che chiama in causa la riforma sanitaria di Obama, l’Obamacare. Di fatto da oggi le attività del governo chiudono, anche se parzialmente.
L’ultimo shutdown risale a 17 anni fa, sotto l’amministrazione Clinton e durò 21 giorni, come ricordaThe Verge, che fa il punto anche sui servizi delle principali agenzie federali messi in crisi dal blocco dei fondi. Al primo posto ci sono quelli legati alla scienza, alla tecnologia, alla salute e all’ambiente.
La Nasa, per esempio, fa sapere che durante lo shutdown gran parte delle proprie attività verranno interrotte e la maggioranza del personale messa in congedo, con “l’eccezione delle operazioni e del personale necessari per proteggere la vita e la proprietà”. Vale a dire che dei 18.250 impiegati 17.701 verranno messi in congedo, ma sarà risparmiata la forza lavoro che attualmente si occupa di gestire le operazioni della Stazione spaziale internazionale e dei suoi astronauti, come si legge nel shutdown plan messo a punto dall’Agenzia.
Per la Us Environmental Protection Agency (Epa), invece, l’adozione del piano di shutdown significherà mantenere al lavoro solo 1069 lavoratori degli oltre 16 mila, meno del 7% del totale. Come per l’agenzia spaziale, il mantenimento dell’impiego di quel migliaio di dipendenti è necessario a continuare le operazioni volte a prevenire minacce alla vita umana (come per esempio il trattamento delle acque).
Per l’Us Department of Health and Human Services (Hhs), che comprende agenzie quali la Food and Drug Administration (Fda), il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e il National Institutes of Health (Nih), la chiusura delle attività federali significherà lasciare a casa circa la metà del proprio personale, ovvero circa 40mila persone degli oltre 78 mila membri del proprio staff. A mantenere le proprie attività saranno le cliniche di assistenza sanitaria, i servizi di supporto all’infanzia, l’assistenza agli anziani e ai disabili e la cura degli animali da laboratorio. Esclusi invece i programmi quali la vaccinazione stagionale, o le ispezioni della Food and Drug Administration su cibo e farmaci.
Ma non sono solo salute, ambiente e ricerca spaziale a fare le spese dello shutdown. Anche la cultura riceve un duro colpo con la chiusura parziale delle attività federali: la Bbc infatti fa sapere come la Smithsonian institution, i musei, i parchi e gli zoo americani saranno chiusi durante lo shutdown, e circa 12700 lavoratori del settore energetico rimarranno a casa. Continueranno invece le operazioni di sorveglianza dell’arsenale nucleare, così come quelle militari del dipartimento della difesa, il servizio postale e solo marginalmente saranno colpiti la Federal Reserve, il dipartimento di sicurezza interna e quello della giustizia. Battuta d’arresto anche per i social network, come mostra l’account Twitter del campidoglio Usa, che rimarrà inattivo fino a data da destinarsi.
Via: Wired.it
Credits immagine: theqspeaks/Flickr
provate a digitare pubmed o clinicaltrial.gov 🙁