Dall’alto somigliano alla lettere greca theta, un ovale con una barra al centro: sono le aurore theta (θ), un tipo di aurore polari che avvengono generalmente ad alte latitudini e che finora i ricercatori non riuscivano a spiegarsi. Oggi però, come racconta uno studio su Science, sappiamo come hanno origine questi spettacolari fenomeni tra Terra e Spazio e tra le più visibili manifestazioni (con colori che vanno dal verde, al rosso al viola) degli effetti del Sole sul nostro pianeta.
Le aurore sono causate infatti dall’interazione del campo magnetico del vento solare, fatto di particelle cariche, con il campo magnetico terrestre. Se la formazione delle aurore tradizionali (ovali, che avvengono intorno ai 65-70° a Sud o Nord ell’equatore) è ben compresa, diversamente lo è quella per le aurore theta. Secondo lo studio su Science però, grazie alle osservazioni compiute dai satelliti delle missioni Cluster dell’Esa e della Nasa e Image dell’agenzia spaziale statunitense, questi fenomeni sarebbero causati da un insolito plasma caldo incanalato, meglio intrappolato, nella magnetosfera terrestre,costruito dal processo di riconnessione magnetica, piuttosto che da materiale che arriva direttamente dal vento solare.
A spiegare il fenomeno è Robert Fear della University of Southampton, a capo dello studio: “Abbiamo visto che i segni del plasma energetico si trovano in prossimità delle linee di campo magnetico ad alte latitudini che vengono ‘chiuse’ da processi di riconnessione magnetica, che a loro volta causano il riscaldamento del plasma”, continua il ricercatore, ricordando come un satellite Cluster nel 2005 osservò una zona di plasma insolitamente energetico e un satellite Image l’arco di un’aurora theta in corrispondenza: “Dal momento che le linee sono chiuse, le osservazioni sono incompatibili con il diretto ingresso del vento solare. Testando questa ed altre previsioni circa il comportamento delle aurore theta, le nostre osservazioni ci danno un forte indizio che il meccanismo del plasma intrappolato sia quello responsabile delle aurore theta”.
Via: Wired.it
Credits immagine: NASA/R. Fear et al (2014)