Dopo l’annuncio della scoperta, definita degna di un premio Nobel, arrivano gli scettici. La notizia riguarda i primi segnali di vita dell’Universo, ovvero la prova sperimentale dell’esistenza di onde gravitazionali primordiali generatesi durante il Big Bang. Una prova alla teoria dell’inflazione non abbastanza convincente per il giornalista scientifico John Horgan, che racconta il suo punto di vista sulle pagine di Scientific American.
Secondo la teoria dell’inflazione, l’Universo, nei primi istanti di vita, avrebbe attraversato una fase di rapidissima espansione, prima di rallentare a un ritmo meno veloce. Per Horgan però, a dispetto delle prove presentate ieri, l’inflazione è sempre stata più un “prodotto dell’immaginazione”, che un insieme di prove empiriche.
In particolare, per il giornalista, la teoria soffrirebbe del cosiddetto problema del ristorante di Alice. Cosa significa? Alice’s restaurant è una canzone di Arlo Guthrie, che narra di un ristorante dove si può avere tutto ciò che si vuole. Per Horgan, la teoria dell’inflazione si comporta allo stesso modo: è disponibile in tante versioni che se ne può dedurre tutto ciò che si desidera. Non è falsificabile e non sarebbe una vera e propria teoria scientifica.
Come è stato per la mappa della radiazione cosmica di fondoottenuta nel 1992 e quindi per la scoperta dell’universo inespansione accelerata alla fine degli anni Novanta, anche quella annunciata ieri non è un traguardo che conferma del tutto la teoria dell’inflazione, per il giornalista. Malgrado quanto annunciato infatti da scienziati e giornali, secondo Horgan, perché la teoria dell’inflazione diventi scientifica sarebbe necessario soddisfare alcuni punti. Primo: ottenere una conferma alle osservazioni fatte con Bicep2 da parte di altri gruppi. Poi sarebbe auspicabile corroborare i risultati con esperimenti di fisica delle alte energie e spiegare perché solo l’inflazione, e non altri fenomeni fisici, dovrebbe tener conto delle scoperte sulle onde gravitazionali.
Via: Wired.it
Credits immagine: Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics
sono contento di essere in compagnia di John Horgan a sostenere che le “prove” della teoria del Big Bang siano solo dei discutibili “indizi” e niente di più.