Un maggior numero di hospice e più posti letto. Le strutture per l’assistenza ai malati terminali, 250 mila pazienti ogni anno, fanno registrare un trend positivo: dai 114 hospice del 2006 si è passati a 165 nel giugno 2009, per un totale di oltre 1.800 posti letto. Ed entro la fine del 2010 potrebbero diventare 229, con previsioni di crescita a 256 entro il 2014. E’ quanto emerge dalla seconda Rilevazione ufficiale sugli hospice in Italia realizzata da Società italiana di cure palliative (Sicp), Fondazione Isabella Seràgnoli, Fondazione Floriani e Fondazione per l’economia e la responsabilità sociale.
Dal 2006 al 2009 si è quindi passati da 0,21 a 0,31 posti letto per 10 mila abitanti. Le 165 strutture attive sono una parte delle 256 programmate dalle regioni italiane, che dovrebbero portare a 2.800 i posti letto (pari a 0,48 ogni 10 mila abitanti). Dei rimanenti 91 hospice previsti ma non ancora operativi, a giugno 2009 ne risultavano già realizzati 32, mentre 28 erano in fase di realizzazione e 31 in fase di progettazione o di programmazione. Secondo la rilevazione, entro la fine del 2010 il numero totale di posti letto dovrebbe già crescere a 2.615 (0,44 posti ogni 10 mila abitanti). Restano fuori dal conto ancora 27 strutture che dovrebbero diventare operative solo dopo il 2014.
I numeri delineano un quadro positivo, tuttavia si è ancora indietro rispetto alle previsioni delle regioni in base alla programmazione dichiarata nel 2006, che indicavano 206 strutture attive entro il 2008, 188 delle quali finanziate con i fondi della legge 39/99 (Giro di vite per le cure palliative?; Oppiacei, l’Italia s’è desta). Inoltre, la distribuzione delle strutture non è uniforme sul territorio italiano e vede le regioni del Nord meglio organizzate di quelle del Sud. In base alle previsioni per il 2010, la Lombardia vedrà aumentare le sue strutture da 51 a 57 (0,70 posti letto ogni 10 mila abitanti) e l’Emilia Romagna passerà da 18 a 24 hospice (0,66). Buona anche la situazione della Basilicata, che, con le sue cinque strutture, sarà in grado entro il 2010 di garantire 0,86 posti letto ogni diecimila abitanti (51 posti letto in tutto). Al di sopra della media nazionale per quanto riguarda la disponibilità di posti letto anche il Lazio (0,52 posti ogni 10 mila abitanti), la Liguria (0,51), il Molise (0,50), le Marche (0,48) e la Valle d’Aosta che, con l’imminente apertura del primo centro sul territorio regionale, offrirà 0,55 posti ogni 10 mila abitanti. Restano al palo, invece, l’Abruzzo che con le due strutture previste entro la fine del 2010 riuscirà a garantire appena 0,15 posti letto ogni 10 mila abitanti, il Trentino Alto-Adige (0,18), la Campania (0,19) e la Calabria (0,20).
Altro dato rilevante: solo il 27,4 per cento circa degli hospice si trova all’interno di una struttura dedicata esclusivamente ai malati in fase avanzata e terminale, mentre più del 70 per cento fa parte di strutture assistenziali che erogano anche servizi di altro tipo (nel 47 per cento dei casi negli ospedali). Inoltre, in base ai dati raccolti nel 2009, solo poco più della metà dei centri operativi ha dichiarato di appartenere a una rete di cure palliative formalmente istituita, come richiesto dalla recente legge 38/2010 sul dolore (Cure palliative, nuove regole in arrivo). Non mancano i problemi dovuti alla carenza di personale e solo il 18 per cento degli hospice offre tutti i servizi essenziali delle cure palliative, cioè degenza, day hospital, prestazioni ambulatoriali e assistenza domiciliare.