Un comune antibiotico potrebbe essere utilizzato nella lotta contro la leucemia. È l’eritromicina la molecola che riesce a rendere efficace l’azione del farmaco sperimentale Sti571, utilizzato contro la leucemia mieloide cronica, anche per i pazienti che sviluppano resistenze in fase terminale. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell’Istituto dei tumori di Milano guidato da Carlo Gambacorti Passerini in collaborazione con i colleghi dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in uno studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute. Il target dello Sti571, ancora in sperimentazione su topi di laboratorio, è la proteina anomala Bcr/Abl, considerata causa della malattia. Ma quando la patologia diventa particolarmente aggressiva il fegato produce anche un’altra proteina, denominata Agp, che si lega al farmaco, impedendogli di entrare nelle cellule malate e, di fatto, di funzionare. La scoperta dei ricercatori italiani potrebbe portare a trovare altre molecole simili che potenzino l’effetto terapeutico dello Sti571 nei pazienti resistenti. (m.ba)