Dai semi di palma le navi del futuro

Un nuovo materiale creato imitando la superficie dei semi di palma potrebbe risolvere il problema delle vernici tossiche utilizzate per difendere le imbarcazioni dalle incrostazioni. L’idea è venuta a un gruppo di ricercatori tedeschi della Biomimetics-Innovation Centre dell’Università di Brema che, lo scorso 4 luglio, hanno presentato lo studio a Glasgow in occasione della Conferenza annuale della Society for Experimental Biology. Oggi, per proteggere gli scafi delle imbarcazioni vengono usate vernici in grado di rilasciare sostanze tossiche per gli organismi marini che si avvicinano. “Il nostro scopo”, ha sottolineato Katrin Mühlenbruch, “è invece quello di creare un rivestimento per navi privo di tossine. Ciò consentirà di evitare dei danni ambientali senza per questo limitare l’efficienza delle navi”.

I semi degli alberi di palme, trasportati dalle correnti dell’oceano, percorrono lunghi tragitti durante i quali riescono a mantenere intatta la propria superficie esterna. I ricercatori hanno quindi analizzato a fondo le loro caratteristiche così da comprenderne il segreto e poi tradurlo in una risorsa utile sia per l’essere umano sia per la difesa dell’ambiente: un materiale con cui costruire scafi che non vengano aggrediti dalle incrostazioni senza bisogno di essere verniciate con prodotti repellenti. A fare la differenza, e rendere i semi così resistenti all’attacco dei microrganismi presenti in mare, è la forma delle fibre superficiali, che si presentano con una struttura filamentosa simile a quella dei capelli. E come una folta capigliatura, queste fibre vengono mosse dall’acqua, evitando così il deposito dei microrganismi.

Sulla base di queste osservazioni è stata ricreata in laboratorio una superficie artificiale che riproduce la struttura delle fibre dei semi di palma. ‘I dati ottenuti sembrano essere promettenti, ma il cammino è ancora molto lungo”, ha continuato Mühlenbruch. I ricercatori sono ora impegnati a studiare queste fibre anche dal punto di vista chimico, per scoprire così se le loro proprietà anti-macchia siano dovute solo all’azione meccanica o anche alla presenza di particolari componenti molecolari.

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