Le vespe Philantus triangulum, dette scavatrici perché costruiscono il nido nel terreno, ospitano nelle ghiandole delle loro antenne innocui batteri streptomiceti. Questi, per ricambiare la cortesia, rilasciano una sostanza in grado di proteggere le larve degli insetti dai funghi patogeni. I ricercatori del Max Plank Institute for Chemical Ecology, che da anni studiano il singolare rapporto simbiotico instaurato tra vespe e batteri, hanno scoperto che quell’efficace rimedio, capace di tenere alla larga i microrganismi nocivi, ha una composizione molto più complessa di quanto si pensasse. Si tratta, infatti, di un sofisticato cocktail di antibiotici, un mix di almeno nove sostanze differenti che somiglia molto alle terapie combinate utilizzate nella medicina umana.
La strategia difensiva funziona così: le vespe femmine accolgono i batteri nelle loro antenne per poi cederli alle larve, che li incorporano nel loro bozzolo. E’ qui, sulla superficie del bozzolo, che i batteri secernono una elaborata miscela, innocua per gli insetti, ma letale per una vasta gamma di agenti patogeni.
Di composti del genere, fuori dai laboratori delle aziende farmaceutiche, non se ne erano mai visti, e la “premiata ditta” vespe-batteri sembra, almeno per ora, averne l’esclusiva.
Il team tedesco guidato da Martin Kaltenpoth, che ha presentato i risultati della ricerca alla Conferenza della Society for General Microbiology a Harrogate, nel Regno Unito, è convinto che dall’analisi delle sostanze che compongono il “farmaco” naturale, si possa apprendere come affinare strategie antibiotiche ancora più efficaci per gli umani, riducendo anche il rischio di resistenza. E’ già noto infatti che l’azione combinata di antibiotici differenti, oltre a garantire un’azione ad ampio spettro, rallenta la risposta difensiva dei microorganismi.
Per la serie non si butta via niente.
Questo tedesco ha presenta a una conferenza i risultati che aveva pubblicato l’anno scorso:
Kroiß, J., Kaltenpoth, M., Schneider, B., Schwinger, M.-G., Hertweck, C., Maddula, R. K., Strohm, E., Svatos, A. (2010). Symbiotic streptomycetes provide antibiotic combination prophylaxis for wasp offspring. Nature Chemical Biology, 6, 261-263.
Per non dire che la simbiosi l’ha descritta per la prima volta nel 2007:
Kaltenpoth, M., Strohm, E. (2007). Life within insect antennae: Symbiotic bacteria protect wasp larvae against fungal infestation. Comparative Biochemistry and Physiology A – Molecular & Integrative Physiology, 146(4), S66-S67.