Dall’olio fritto, ecco il tetto intelligente

L’olio della friggitrice spalmato sul tetto di casa per abbassare le bollette. Sembra una sciocchezza ma potrebbe davvero rivoluzionare il modo in cui l’edilizia tenta di risolvere il problema dell’assorbimento di calore. Alcuni ricercatori dello United Environment & Energy LLC (Uee) di Horseheads (NY, Usa), infatti, hanno realizzato, a partire dall’olio di scarto dei fast food, un rivestimento per tetti intelligente: in base alla temperatura esterna assorbe o riflette i raggi solari. La ricerca, finanziata dal ministero per l’energia Usa, è stata presentata al meeting annuale dell’American Chemical Society.

“Si tratta di uno dei materiali di rivestimento per tetti più innovativi mai sviluppati”, ha dichiarato Ben Wen, vice presidente della Uee. In effetti le soluzioni migliori al momento offrono di riflettere la luce solare in estate per evitare di trasformare la casa in un forno, o di assorbire il più possibile calore per abbattere i costi del riscaldamento. Il nuovo rivestimento invece riesce a fare entrambe le cose. Nei test effettuati, per esempio, è riuscito a ridurre la temperatura di un tetto in condizioni sperimentali “estive” dal 50 all’80 per cento, mentre l’ha innalzata in condizioni “invernali” dell’80 per cento.

I ricercatori sono riusciti a raggiungere questo risultato ottenendo dall’olio di scarto un polimero liquido che, raffreddato e applicato, diventa un materiale plastico. A questo composto però hanno aggiunto un ingrediente che per il momento deve restare segreto. Grazie a questo ingrediente è possibile modificare la composizione del rivestimento e fare in modo che, a una specifica temperatura, passi dalla “modalità assorbente” a quella “riflettente”. Il rivestimento è potenzialmente adatto ad ogni tipi di tetto e secondo Ben Wen potrebbe durare diversi anni prima che diventi necessaria una seconda applicazione.

“In questo modo si potrà risparmiare energia e ridurre le emissioni di gas serra e composti volatili dovute anche ai prodotti di rivestimento basati sul petrolio – ha concluso Wen –  e si darà una seconda vita a milioni di litri di olio di scarto dopo che saranno serviti a friggere patatine e bocconcini di pollo”. Una precisazione: il composto è completamente inodore, non si rischia quindi di rincasare tutte le sere e pensare di essere nella cucina di un fast food. (c.v.)

Riferimento: American Chemical Society

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here