In futuro avremo automobili che si parlano e scambiano tra loro informazioni sulle condizioni della strada e della viabilità, in modo da modificare l’assetto e avvisare i guidatori di eventuali pericoli. Le immaginano così al Politecnico di Milano, dove si stanno costruendo i veicoli che dovrebbero aumentare la nostra sicurezza stradale.
Ormai ogni macchina possiede dispositivi in grado di rilevare le condizioni di assetto e di comunicarle a un “cervello”, la centralina elettronica, che risponde per esempio agendo sull’impianto frenante o sugli ammortizzatori per aumentare la sicurezza e rendere più confortevole il viaggio. Perché, allora, non immaginare una rete in cui ciascun veicolo funge da sensore per gli altri? Per esempio per comunicare la presenza di una macchia d’olio o una curva particolarmente scivolosa per il fondo bagnato all’auto che segue. Sembra estremamente complicato e infatti lo è, però il dipartimento di meccanica del Politecnico ha già realizzato alcuni prototipi dotati di sensori all’interno dei pneumatici che rilevano le variazioni delle condizioni di marcia. Questi dispositivi utilizzano la vibrazione prodotta dall’auto in movimento come fonte di energia, e le onde radio come sistema di comunicazione.
Certo, migliaia di veicoli che inviano dati contemporaneamente potrebbero dar luogo a una ridondanza di informazioni, necessarie per alcuni ma irrilevanti per altri. “Le auto trasmetteranno segnali criptati, decifrabili da un sistema che filtrerà i dati in arrivo, permettendo di estrarre solo le informazioni utili”, spiega a Galileo Francesco Braghin, tra i responsabili del progetto.
L’idea è quella di creare un dialogo tra una rete mobile, gli autoveicoli – che rilevano le condizioni di marcia istante per istante interfacciandosi direttamente con i propri dispositivi e gli altri veicoli -, e una rete fissa, cioè le infrastrutture, che comunicano (sempre tramite onde radio e in tempo reale) la situazione della viabilità.
Lo scoglio più grande consiste nella realizzazione dei sensori: la rilevazione istantanea delle condizioni di marcia e aderenza pneumatico-fondo stradale, e la gestione ottimale del controllo di tutti i dati e la loro trasmissione rappresentano la sfida tecnologica dei prossimi mesi.
Altri sistemi, in studio presso i laboratori dell’Intel di Santa Clara (California), stanno utilizzando serie di impulsi laser velocissimi che codificano una sorta di linguaggio morse per far dialogare semafori e automobili e i veicoli tra loro. (a.d.)