Voi potreste anche non essere entusiasti della dieta vegana, che sembra non essere esente da qualche rischio, ma sappiate che alcuni dei vostri batteri intestinali la pensano diversamente. Batteri che si nutrono di fibre e che hanno un effetto positivo sul peso e la composizione corporea e sulla sensibilità all’insulina. È quanto emerge da uno studio presentato in questi giorni al congresso annuale della European Association for the Study of Diabetes. I ricercatori del Physicians Committee for Responsible Medicine hanno dimostrato che un’alimentazione esclusivamente vegetale modifica la flora intestinale, a beneficio di specie batteriche che producono metaboliti importanti per il nostro benessere. Una scoperta – sostengono i ricercatori – che si può estendere, più in generale, alle diete ricche di fibre.
Dieta vegana e microbiota
Allo studio hanno partecipato 147 soggetti, randomizzati e divisi in due gruppi: uno ha seguito una dieta vegana a basso contenuto di grassi, l’altro ha mantenuto inalterata la propria alimentazione. Sia all’inizio del periodo di monitoraggio che dopo 16 settimane, i ricercatori hanno analizzato vari parametri: microbiota intestinale, peso, composizione della massa corporea e sensibilità all’insulina.
L’obiettivo era quello di approfondire il legame tra alimentazione vegana e flora intestinale. La prima si è già dimostrata efficace nella prevenzione del diabete, come valido strumento per la riduzione del peso corporeo e della massa grassa. D’altra parte, anche il microbiota partecipa alla regolazione del peso, e variazioni nella sua composizione sono associate all’insorgenza di varie malattie, tra cui la sindrome metabolica o il diabete.
I batteri che fanno dimagrire
L’ipotesi dei ricercatori era che potesse esserci una relazione tra una dieta a base di vegetali e la proliferazione di determinate specie batteriche intestinali. E i risultati, per ora, sembrano confermarlo.
Al termine delle 16 settimane, il gruppo che aveva seguito la dieta vegana presentava una riduzione media del peso di 5,8 kg, in particolare della massa grassa. Allo stesso tempo, la sensibilità all’insulina, e quindi la capacità dell’organismo di regolare il livello di zucchero nel sangue, era aumentata in maniera significativa.
Ma i risultati più importanti sono emersi dall’analisi del microbiota. Nel gruppo vegano erano proliferati alcuni batteri che si nutrono di fibre, di cui gli alimenti vegetali sono ricchi: in particolare, l’abbondanza relativa di due specie, Faecalibacterium prausnitzii e Bacteoides fragilis, era aumentata del 4,8% e 19,5%, rispettivamente. Entrambi i batteri sono associati a una riduzione del peso corporeo e a un aumento della sensibilità all’insulina. Attraverso la degradazione degli zuccheri complessi contenuti nei vegetali, infatti, producono acidi grassi a catena corta, metaboliti con effetti benefici sulla salute.
Dieta vegana o ricca di fibre?
La dieta vegana, insomma, piacerebbe ai batteri che fanno bene alla salute contribuendo a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Il prossimo passo sarà quindi quello di studiare l’impatto della dieta sulla composizione del microbiota nei pazienti affetti da diabete di tipo II. Ma secondo i ricercatori, saranno comunque necessari altri studi per separare gli effetti della composizione della dieta da quelli della semplice riduzione dell’apporto calorico.
Una cosa però sembra certa: i cambiamenti osservati sono dipesi in buona parte dall’assunzione di fibre. Anche se non necessariamente vegana, una dieta ricca di fibre rimane quindi essenziale per la salute del microbiota intestinale, da cui dipende anche il nostro benessere.