I disturbi dello spettro autistico non si caratterizzano solo per modi diversi di sentire, capire e comunicare, ma anche di muoversi e camminare. A suggerirlo sulle pagine di Frontiers in Psychology è uno studio dei ricercatori dell’Irccs E. Medea di Bosisio Parini (Lc), in collaborazione con l’Università Bicocca e il Politecnico di Milano, secondo cui i bambini con disturbi dello spettro autistico sono accumunati da specifiche caratteristiche del modo di camminare, come una minor forza applicata a livello della caviglia e una diversa postura di bacino e anca durante il passo.
I disturbi dello spettro autistico e le anomalie del movimento
Sebbene le caratteristiche più salienti nei disturbi dello spettro autistico siano difficoltà a carico delle abilità sociali e comunicative e la presenza di comportamenti ed interessi ristretti e ripetitivi, risulta altrettanto cruciale indagare le anomalie del movimento: circa l’80% dei bambini con disturbi dello spettro autistico presenta difficoltà motorie di varia natura, con un impatto significativo sulla qualità della vita e sullo sviluppo sociale. Lo studio del movimento, quindi, potrebbe indicare anomalie comuni che possano essere sfruttate come marker diagnostici precoci.
La realtà virtuale
Per capirlo, i ricercatori hanno indagato le differenze motorie tra bambini con disturbi dello spettro autistico e con sviluppo tipico servendosi di una nuova tecnologia conosciuta come Grail (Gait Real-time Analysis Interactive Lab). Il Grail è una piattaforma che integra un sistema di analisi del movimento e del cammino su tapis roulant e un sistema di realtà virtuale immersiva. Il sistema è interattivo e unisce la realtà virtuale all’analisi e alla pratica del cammino in un ambiente altamente motivante, in grado di adattarsi alle esigenze di ogni singolo soggetto.
Lo studio dei marker per anomalie motorie
I risultati dello studio hanno indicato lievi atipie del cammino nei bambini con disturbi dello spettro autistico, quali una minor forza applicata a livello della caviglia e una diversa postura dell’anca e del bacino durante il passo. “La caratterizzazione cinematica del cammino potrebbe aiutarci a capire meglio un disturbo così complesso”, spiega il coordinatore Alessandro Crippa, psicologo ricercatore presso il laboratorio di Psicopatologia dello Sviluppo. “Identificare eventuali marker associati alle anomalie motorie presenti nei disturbi dello spettro autistico sarà particolarmente utile nello studio dell’eziologia di questo disturbo”.
Ma non solo. Nell’autismo le anomalie motorie comportano anche difficoltà nella lettura dei movimenti altrui e hanno quindi un impatto sui processi cognitivi. Questo studio rappresenta quindi una prospettiva affascinante non solo rispetto all’analisi delle abilità motorie, ma anche per la valutazione degli aspetti cognitivi e socio-comunicativi, con possibili futuri sviluppi in termini di potenziale valenza diagnostica e di progettazione di programmi riabilitativi.
Riferimenti: Frontiers in Psychology