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E le cellule si suicidano

Innescare il meccanismo di autodistruzione delle cellule malate. È questo l’obiettivo di una nuova classe di farmaci, dimostratisi efficaci nella cura di diversi tipi di leucemie, la forma tumorale che colpisce il sangue. Si chiamano inibitori delle deacetilasi e sono sostanze in grado di riattivare l’apoptosi, la procedura di sicurezza che induce al suicidio le cellule che hanno accumulato alterazioni a livello dei geni. In quelle tumorali però la procedura è disattivata: le cellule sono quindi immortali, e crescono in maniera incontrollata. Ora un team di ricercatori del Campus Ifom-Ieo di Milano in collaborazione con l’Università di Milano, Roma e Napoli, guidati da Pier Giuseppe Pellicci, ha scoperto che l’acido valproico, un inibitore delle deacetilasi, distrugge la cellula tumorale obbligandola a suicidarsi. E lo fa in maniera selettiva, senza cioè essere tossico per le cellule sane. “Queste sostanze funzionano bene sia sui modelli animali di leucemia mieloide, sia sulle cellule umane ottenute da pazienti leucemici”, afferma Alessandra Insinga, primo autore dello studio pubblicato su Nature Medicine e finanziato in parte dall’Associazione italiana oper la ricerca sul cancro. “Ora bisogna attendere i risultati delle sperimentazioni sull’essere umano”. (mo.s.)

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