Una gigantesca distesa di acqua, crateri e magma, continuamente bombardata dagli impatti di moltissimi meteoriti: ecco come appariva il nostro pianeta durante l’eone Adeano, tra i 4 e i 4,5 miliardi di anni fa. Questo è quello che emerge da un nuovo modello pubblicato su Nature, dove la ricostruzione della Terra durante la sua “infanzia” è stata realizzata da un team guidato da Simone Marchi e illustra le conseguenze che i bombardamenti di asteroidi potrebbero aver avuto sulla Terra.
La storia della Terra durante l’Areano era finora poco chiara agli scienziati, principalmente perché è estremamente difficile trovare sul nostro pianeta rocce che risalgono a più di 3,8 miliardi di anni fa. E’ invece proprio durante questo periodo, ipotizzano i ricercatori, che la Terra e la Luna sono state più volte bombardate da un gran numero di asteroidi. Finora, tuttavia, non era stato possibile stabilire con precisione quando questo fosse avvenuto e che effetti gli impatti abbiano avuto sull’evoluzione del nostro pianeta.
La simulazione presentata su Nature è stata ottenuta tramite la ricalibrazione di alcuni dati sulla Luna già in possesso degli scienziati. Il satellite, con la sua superficie altamente craterizzata infatti, può essere utilizzato come una specie di registro dei bombardamenti avvenuti sul sistema Terra-Luna.
Il nuovo modello suggerisce che i giganteschi impatti abbiano causato un continuo rimescolamento della superficie della Terra che hanno causato lo scioglimento delle sue rocce: questa scoperta potrebbe aiutare a spiegare l’assenza di rocce terrestri molto vecchie e la distribuzione dell’età degli zirconi, antichi minerali che sono sopravvissuti all’Adeano. Solo poche aree del pianeta sarebbero rimaste immuni ai bombardamenti, mentre le forme di vita emerse durante quell’eone erano probabilmente resistenti alle condizioni estreme che esistevano a quei tempi sul nostro pianeta.
Riferimenti: Nature doi: 10.1038/nature13539
Credits immagine: Simone Marchi