Febbre, mal di gola, tosse, dolori articolari: la stagione influenzale è arrivata anche quest’anno e non senza problemi per quanto riguarda la campagna di vaccinazione (Vedi Galileo: Stop a migliaia di dosi di vaccino antiinfluenzale e Rimosso il divieto sui vaccini Novartis). Ma il meccanismo con cui i virus influenzali si intrufolano nelle nostre cellule e si replicano, dando origine ai ben noti sintomi, non era finora completamente conosciuto. Due studi pubblicati su Science Express invece provano a far chiarezza, svelando, con un dettaglio mai raggiunto prima, la struttura tridimensionale del macchinario che contiene il genoma virale e guida la sua replicazione.
Gli agenti eziologici dell’influenza sono dei virus a Rna appartenti alla famiglia degli Orthomyxoviridae, le cui sopravvivenza e capacità di diffondersi attraverso la popolazione dipendono da un cuore costituito da otto piccoli motori molecolari: le ribonucleoproteine, complessi di materiale genetico (Rna) e proteine. Tra queste, un ruolo di primo piano è svolto da un enzima (la polimerasi), coinvolto nei processi di replicazione dell’Rna virale e in quelli di trascrizione che danno il via alla produzione di proteine. Riuscire a capire tutti i segreti del meccanismo con cui la polimerasi si coordina con il resto delle ribonucleoproteine è fondamentale, perché è anche in queste molecole che si trovano le caratteristiche che fanno di un virus un patogeno per una specie e non per l’altra. Caratteristiche però soggette a mutazioni, e che possono essere quindi fondamentali nel determinare il salto di specie (spillover) di un virus.
Finora, però, riuscire a isolare questi complessi in laboratorio era stato piuttosto difficile. Il team di Ian A. Wilson del The Scripps Research Institute (TSRI) e quello di Jaime Martín-Benito e Juan Ortín del Centro National de Biotecnologia (Spagna) sono però riusciti a mettere a punto dei test tali da ottenere in laboratorio macchinari molecolari analoghi a quelli sviluppati dal virus in un ospite, e a isolarli per studiarli con l’aiuto della microscopia elettronica.
Analizzando le immagini ottenute – le prime che mostrano un cuore funzionante di un virus influenzale, mentre si replica – i ricercatori hanno osservato come questi complessi siano lunghi e flessibili e si organizzino nello spazio sotto forma di una struttura ramificata. Ma non solo: le immagini hanno anche permesso di immortalare alcuni meccanismi potenzialmente importanti per cercare di arrestare le infezioni, come il modo in cui la polimerasi si coordina con le altre proteine virali e un cambio di conformazione che l’enzima subisce durante l’attività di trascrizione. Punti deboli e finora sconosciuti che potrebbero servire a mettere fuori combattimento le influenze del futuro.
Riferimenti: Science express DOI: 10.1126/science.1227270; DOI: 10.1126/science.1228172; Cnb
Nell’immagine (credits: Arne Moeller, The Scripps Research Institute) in verde il genoma virale, in blu le proteine e in arancione la polimerasi.