Arruolata da decenni come sentinella nel monitoraggio degli ecostistemi acquatici, la minuscola pulce d’acqua promette ora di essere di aiuto anche alla ricerca biomedica. Il sequenziamento del genoma della Daphnia pulex, annunciato su Science da un team internazionale di ricerca, mette infatti a disposizione dei biologi un nuovo organismo modello per una gran varietà di studi. Trasparente, facilmente clonabile, con un ciclo di vita breve e molti geni in comune con la specie umana, il minuscolo crostaceo permetterà di integrare la ricerca ambientale con quella biomedica, per una sempre maggiore comprensione dei complessi rapporti tra ambiente e salute.
Secondo la ricerca, coordinata dall’Università di Basilea, il genoma di questo animale è il più ricco di geni conosciuto a oggi e ha relativamente poco Dna non codificante. Molti geni sono duplicati e più di un terzo sembra essere specie-specifico: molte di queste sequenze non sono mai state incontrate prima dagli scienziati e potrebbero essere la chiave per comprendere la capacità di adattamento all’ambiente della pulce d’acqua.
Riferimento: DOI: 10.1126/science.1202092