Largo come una casa, e pesante come una mandria di elefanti, il Dreadnoughtus schrani è il più grande animale terrestre di cui sia mai stato scoperto uno scheletro completo. Il ritrovamento, descritto sulle pagine della rivista Scientific Report, è stato fatto da un team di ricercatori argentini e americani in un sito nel sud della Patagonia, e ha permesso di portare alla luce oltre il 70% delle ossa del dinosauro. Secondo i ricercatori, il Dreadnoughtus schrani abitava l’area nel Cretaceo, oltre 77 milioni di anni fa, e misurava oltre 25 metri dalla cado alla testa, per un peso di circa 65 tonnellate.
“Il Dreadnoughtus schrani era enorme”, racconta Kenneth Lacovara, ricercatore della Drexel University che ha scoperto il fossile e guidato gli scavi. “Pesava come una dozzina di elefanti africani, e più di sette T. Rex. Incredibilmente l’analisi delle ossa ha rivelato che al momento della morte l’esemplare che abbiamo scoperto non aveva neanche raggiunto completamente la maturità. Si tratta sicuramente del migliore esempio mai scoperto di una delle più grandi creature che abbiano mai camminato sulla Terra”.
Il Dreadnoughtus schrani era erbivoro, e per mantenere la sua mole doveva quindi consumare giornalmente quantità enormi di vegetali. Secondo i ricercatori il dinosauro trascorreva quindi la maggior parte della giornata nutrendosi. “La mia idea è che la giornata tipo di questi animali consisteva per buona parte nello stare fermi”, continua Lacovara. “Con il loro collo lungo oltre 10 metri, senza muovere un passo avevano accesso ad una grande quantità di foglie. Immagino che trascorressero magari un ora a ripulire una certa area, ingurgitando migliaia di calorie, poi gli bastava muovere tre passi sulla destra per trovare nuove piante, e ricominciare a nutrirsi”.
A rendere possibile la scoperta di uno scheletro così completo sarebbe stato un colpo di fortuna. Analizzando lo strato di sedimenti in cui sono stati ritrovati i fossili, Lacovara ha determinato infatti che l’esemplare è stato seppellito immediatamente dopo la morte, ancor prima che il cadavere si decomponesse, probabilmente perché un fiume ha inondato la zona rendendo il terreno simile a sabbie mobili.
Via Wired.it
Credits immagine: Jennifer Hall