Il primo teschio di mosasauro mai scoperto fu rinvenuto in Olanda, su una collina nei pressi di Maastricht, e valeva al tempo circa 600 bottiglie di vino. Quando i francesi attaccarono la città nel 1794 infatti, i resti del rettile preistorico sparirono dalla casa in cui erano custoditi, appositamente risparmiata dai bombardamenti francesi, per riapparire di colpo in seguito all’offerta di una ricompensa di 600 bottiglie di ottimo vino. Oggi, un nuovo esemplare fossile scoperto in Ungheria potrebbe forse valere altrettanto, magari di più. I resti, descritti in uno studio pubblicato su Plos One, sono infatti quelli di una nuova specie appartenente alla famiglia dei mosasauri, e rappresentano il primo membro d’acqua dolce mai scoperto in questa gruppo di rettili, ritenuti fino ad oggi esclusivamente marini.
I mosasauri erano animali simili a moderni varani, che vivevano nelle acque dei mari e degli oceani circa 84 milioni di anni fa. Ne esistevano molte specie con dimensione e habitat diversi, che andavano dai due metri degli eonatator (Eonatator sternbergi), un piccolo abitante delle acque costiere, fino ai quasi 18 degli hainosaurus, che erano invece giganteschi predatori oceanici.
I nuovi resti, scoperti da un team di ricercatori internazionale, provengono da una miniera di bauxite a cielo aperto sulle colline di Bekony, nell’Ungheria occidentale. Si tratta di diversi fossili di esemplari giovani e adulti. Dalla loro analisi i ricercatori hanno tracciato un identikit della nuova specie, battezzata Pannoniasaurus inexpectatus, o pannosauro: si trattava di un rettile di grandi dimensioni, con arti simili a quelli delle moderne lucertole terrestri, un teschio appiattito simile a quello dei coccodrilli, e una coda particolare, diversa da quelle di tutte le altre specie note di mosasauro. Il pannosauro è inoltre il primo mosasauro d’acqua dolce mai scoperto.
“Le prove che presentiamo nello studio dimostrano chiaramente che, come nel caso di alcuni gruppi di cetacei, i mosasauri si sono adattati a una grande varietà di ambienti acquatici, e che alcuni gruppi hanno ri-invaso nicchie resesi disponibili in habitat di acqua dolce,” scrivono i ricercatori nell’articolo.
Non è certo se il pannosauro abitasse esclusivamente in habitat fluviali, ma questo non diminuisce l’importanza della scoperta. “Che fosse un animale esclusivamente di acqua dolce, o piuttosto un migratore stagionale o opportunistico, il pannosauro rimane comunque l’unico membro conosciuto dei mosasauri che abitasse nei fiumi,” spiegano infatti i ricercatori nell’articolo.
Riferimenti e credits immagine: Plos One Doi:10.1371/journal.pone.0051781