Ecco la storia genetica dell’H5N1

I sottotipi del virus H5N1 isolati negli esseri umani sono mischiati con quelli provenienti dal pollame domestico o sono raggruppati per provenienza geografica. Segno che le persone che hanno contratto l’influenza, si sono infettate unicamente a seguito di un contatto diretto con gli animali. È questa la conclusione a cui sono arrivati alcuni ricercatori dell’Istituto Superiore della Sanità, insieme a un ricercatore italiano ora presso l’Università della Florida, grazie a uno studio, unico al mondo, che ha analizzato l’evoluzione genetica del virus dal 1997 al 2004. Come tutti i virus, anche l’H5N1 ha un piccolo numero di geni in grado di modificarsi nel tempo; scopo della ricerca era quello di scoprire se, nell’arco di tempo considerato, si fosse verificata la selezione di qualche specifico cambiamento avvenuto nel genoma del virus, in particolare in uno dei sottotipi che avevano infettato l’essere umano. Per farlo i ricercatori hanno usato dei software sofisticati in grado di esaminare la sequenza completa del genoma di 684 sottotipi del virus dell’influenza aviaria che hanno infettato uomini e animali dal 1997. Come è descritto nell’articolo pubblicato sulla versione on line di Microbiology Today, delle mutazioni osservate (tutte casuali), solo tre hanno dato vita ad altrettante versioni del virus particolarmente aggressive, che sono riuscite cioè a superare la barriera del sistema immunitario. Di quei tre, uno, proveniente da una sequenza virale identificata nel 1997, indicava modifiche nel gene PB2, altamente patogeno per i mammiferi, ma non specifico dei sottotipi che avevano infettato l’essere umano. Gli altri due, isolati nel 2004, erano il gene HA, che gioca un ruolo importante nella virulenza, e il gene NS1, coinvolto anch’esso nella patogenicità del virus. Entrambi mostravano di aver subito alterazioni, tali da far loro ‘evadere’ il sistema immunitario. Il pericolo, secondo i ricercatori dell’Iss, è che alcuni di questi sottotipi possano ricombinarsi all’interno della cellula ospite infettandola e producendo una versione del virus nuova di zecca. (l.g.)

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