HomeAmbienteLe zebre? A strisce per raffreddarsi

Le zebre? A strisce per raffreddarsi

di
Simona Penatti

Dal mimetismo per Wallace al richiamo sessuale per Darwin, si sono susseguite innumerevoli spiegazioni sul perché le zebre abbiano le strisce, tra le quali la predazione e l’elusione di mosche pungenti, ma nessuna è riuscita a convincere ancora del tutto la comunità scientifica. Tuttavia, un nuovo studio, pubblicato su Royal Society Open Science, suggerisce che ci sia una spiegazione più forte delle altre: la temperatura.

Più esattamente, spiegano gli scienziati della University of California di Los Angeles a capo dello studio, sarebbero le variazioni di temperatura a determinare la presenza delle strisce, delle quali ne esistono molte versioni, a seconda della zona di provenienza delle zebre.

Nel loro studio, i ricercatori hanno passato in esame alcune delle teorie più diffuse sull’origine delle strisce, testandone quindi la solidità scientifica. È così emerso che tra quelle ritenute più probabili, alcune sono invece alquanto deboli (per esempio i leoni non sarebbero per nulla confusi dalle dalle strisce e solo alcuni tipi di mosche pungenti sembrano esserne tenute alla larga). Questo ha portato gli scienziati a domandarsi se esistesse qualche altro fattore in grado di spiegare l’origine delle strisce, magari legato alla variabilità che si osserva nei diversi animali. Per questo i ricercatori hanno studiato le caratteristiche del manto delle zebre provenienti da 16 luoghi diversi e le hanno confrontate con 29 fattori ambientali come il caldo, le mosche, la possibilità di predazione, in cerca di eventuali correlazioni.

Analizzando i dati è così emerso che l’unica correlazione trovata era con le temperature, ovvero laddove le temperature erano più basse le strisce erano meno e più sbiadite, dove invece faceva più caldo erano di più e più scure. Per i ricercatori quanto osservato potrebbe avere qualcosa a che fare con la termoregolazione del corpo: la differenza tra il calore assorbito dal nero e il riflesso dato dal bianco crea movimenti d’aria che potrebbero per esempio rinfrescare gli animali. Molto probabile però è che un insieme di fattori, e non uno solo, abbiano guidato l’evoluzione delle strisce delle zebre, concludono gli autori.

Riferimenti: Royal Society Open Science: DOI: 10.1098/rsos.140452

Credits immagine: RayMorris1/Flickr CC

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