Echelon, il network coordinato dalla statunitense National Security Agency (Nsa) per spiare ogni tipo di comunicazione elettronica, non sarebbe affatto un’invenzione giornalisitica. Secondo Jeffrey Richelson, ricercatore del National Security Archive (un istituto di ricerca che non ha nulla a che vedere con la Nsa) la prova sta in alcuni documenti declassificati dal rango di “top scecret” dalla stessa Nsa e pubblicati dal sito della George Washinghton University: la parola “Echelon” compare ufficialmente in un documento della Air Intelligence Agency datato 1994. Oltre alla Nsa, della rete di Echelon farebbero parte anche i servizi di spionaggio di Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda. I documenti pubblicati ripercorrono in parte la storia dei vari sistemi e operazioni di spionaggio messi in piedi dagli Usa a partire dal 1948 contro obbiettivi militari e non. Un esempio: operazioni di intelligence contro gli oppositori della guerra in Vietnam. Nonostante tutto, nonostante l’ammisione del Dsd, omologo australiano della Nsa, nonostante le richieste ufficiali da parte del Parlamento europeo, di un’interrogazione del Senatore americano Ross e di diverse inchieste giornalistiche, la Nsa continua a trincerarsi dietro un fermo “no comment” e di fatto, a negare l’esistenza di Echelon. (g.s.)