L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) si è nuovamente pronunciata sul vaccino anti-Covid sviluppato da AstraZeneca e sul suo possibile legame con gli eventi tromboembolici registrati nei giorni scorsi, che hanno spinto diversi paesi europei a sospenderne in via cautelativa la somministrazione. Nella conferenza stampa del 18 marzo, gli esperti del Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’Ema, dopo un’approfondita valutazione sulla sicurezza, hanno espresso il loro parere, dichiarando che il vaccino è “sicuro ed efficace”, e “non è associabile ad un aumento di eventi tromboembolici”. In sostanza, quindi, il rapporto rischi-benefici del vaccino di AstraZeneca continua a essere positivo e la sua somministrazione potrà continuare in Europa.
“I benefici superano i rischi”, ha riferito Emer Cooke, direttore dell’Ema durante la conferenza stampa. “Il vaccino è sicuro ed efficace ed escludiamo relazioni con i casi di trombosi”, prosegue l’esperta sottolineando che il suo utilizzo dovrebbe proseguire, ma che comunque ci saranno ulteriori analisi per indagare e capirne di più riguardo questi eventi avversi rari. In sostanza, sebbene un nesso causale non è dimostrato, potrebbe essere possibile e merita ulteriori approfondimenti. Al momento, proseguono gli esperti, sono state vaccinate 7 milioni di persone in Europa e 11 milioni in Gran Bretagna e non c’è evidenza di un problema relativo a precisi lotti o a particolari siti di produzione.
AstraZeneca: ecco come si valutano i rischi di un vaccino
Un via libera atteso da tutti, dai governi ai cittadini, che porterà quindi alla ripresa delle somministrazioni e delle campagne di immunizzazione con questo vaccino in molti dei paesi europei, Italia compresa, che ne avevano sospeso temporaneamente l’uso. A scatenare la sospensione, in particolare, erano stati i casi registrati in Germania (7, di cui 3 decessi) di una rara forma di trombosi, associata a un calo di piastrine e sanguinamento, che ha dato seguito agli stop delle somministrazioni del vaccino. Come più volte ribadito dalla stessa Ema, tuttavia, fino al 10 marzo si erano registrati 30 casi di eventi tromboembolici su 5 milioni di persone vaccinate. Un numero, quindi, non superiore a quello osservato nella popolazione generale.
Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è espressa recentemente in questi termini, dichiarando che il tromboembolismo venoso è la terza malattia cardiovascolare più comune a livello globale e che in campagne di vaccinazione di massa è normale che vengano segnalati potenziali eventi avversi a seguito della somministrazione del vaccino. “In questo momento l’Oms ritiene che i benefici del vaccino AstraZeneca superino i suoi rischi e raccomanda di continuare le vaccinazioni”, hanno spiegato dall’Oms.
Via: Wired.it