Alluvione in Emilia Romagna, come si spiegano le condizioni meteo di questi giorni?

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(Foto: Gary Fultz su Unsplash)

In Emilia Romagna e nel nord delle Marche è caduta in meno di due giorni tanta acqua quanto di solito ne cade in due mesi. I fiumi sono esondati e hanno allagato campagne e città. In tante località i primi piani delle case e le auto sono spariti sott’acqua. Ci sono morti. Migliaia di persone hanno dovuto lasciare le proprie case o sono bloccate al loro interno. Che cosa è successo al meteo in questi giorni? Secondo gli esperti del Servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare le piogge intense e incessanti di questi giorni sono il risultato di “una tempesta perfetta”.

La tempesta perfetta

Ai microfoni di Askanews il Tenente Colonnello Paolo Capizzi ha spiegato che quanto avvenuto nelle zone centrali adriatiche della nostra penisola è frutto di una combinazione di effetti.

In primavera di norma si formano i cosiddetti “minimi africani”, cioè fenomeni di ciclogenesi tra Tunisia e Libia che influenzano anche le regioni italiane (soprattutto meridionali) ma che poi tendono a spostarsi verso est. In questi giorni, tuttavia, il transito della bassa pressione in cui queste circolazioni cicloniche si producono viene impedito dalla situazione in quota, dove persistono due aree di alta pressione, una sull’Atlantico e una nell’Est europeo. “Di fatto, impediscono il movimento di una bassa pressione con continue formazioni di ‘minimi’, proprio sull’area mediterranea centrale”, ha detto Capizzi.


Quanto è difficile prevedere un’alluvione?


L’effetto Stau

Il maltempo forzato si è acuito sulle nostre aree appenniniche, e in particolare nel romagnolo, per via di un fenomeno meteorologico che prende il nome di effetto Stau, che si verifica quando una corrente d’aria, mentre risale lungo una catena montuosaperde parte della propria umidità, che condensa e precipita al suolo sotto forma di neve o pioggia.

Questo, che è un normale fenomeno meteorologico tipico delle zone limitrofe alle catene montuose, unito alla permanenza forzata del ciclone nordafricano, sono le concause delle piogge abbondanti e incessanti dell’ultimo periodo in Centro Italia.

A spiegare quanto accaduto, Edoardo Ferrara, meteorologo di 3B Meteo: “Il protagonista di questo evento drammatico è stato un ciclone mediterraneo insolitamente intenso per il mese di maggio. Nato sulle coste del Nord Africa, il ciclone ha poi risalito la nostra Penisola da Sud, a iniziare dalla Sicilia, dove lunedì scorso ha generato intensi nubifragi con allagamenti. Il notevole potenziale di questo ciclone si era già espresso sull’isola: nel palermitano, infatti, erano caduti fino a 100mm di pioggia, ovvero quattro volte la media dell’intero mese di maggio. Nel corso di martedì, il vortice ha interessato in modo più diretto anche il Centro-Nord Italia, ma proprio Emilia orientale e Romagna si sono trovate nella posizione più drammaticamente sfavorita. La perturbazione, infatti, già di per sé era piuttosto violenta con piogge vigorose (punte di oltre 80mm anche sulle alte Marche), ma una volta raggiunta l’Emilia Romagna le precipitazioni sono state ulteriormente esasperate dal cosiddetto “effetto stau”. Nello specifico le correnti di grecale, ricche di umidità, si sono scontrate con il contrafforte appenninico scaricando ingenti quantità di pioggia in modo costante nelle stesse zone. A questa situazione si sono aggiunte diverse aggravanti: il ciclone si è praticamente fermato una volta raggiunto il Centro Italia, protraendo quindi il maltempo; i forti venti di bora sulla costa con mare agitato hanno ostacolato anche il deflusso delle acque dall’Appennino verso l’Adriatico; i terreni erano già intrisi d’acqua per via dell’alluvione di appena due settimane fa sempre nella stessa zona e con cause del tutto simili a quelle attuali”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Gary Fultz su Unsplash