Un’eruzione dei Campi Flegrei coprì di cenere il Mediterraneo 29 mila anni fa

campi flegrei

Il vulcano più produttivo d’Europa è più pericoloso di quanto pensassimo: nella storia dei Campi Flegrei c’è stata infatti un terza grande eruzione esplosiva, oltre alle due già note di 40.000 e 15.000 anni anni fa. E’ la misteriosa grande eruzione di Masseria del Monte, un evento di magnitudo enorme avvenuto 29 mila anni fa e che ricoprì di cenere il Mediterraneo centrale. La scoperta, annunciata da un team internazionale sulle pagine di Geology, raddoppia la frequenza di questi grandi eventi nella storia eruttiva di questo supervulcano.

Unico indizio uno strato di cenere

Sin dagli anni Settanta del Novecento è nota la presenza nei sedimenti lacustri e marini di un’ampia area del Mediterraneo centrale di uno strato di ceneri riconducibile a una grande eruzione avvenuta nella regione 29.000 anni fa. Il materiale vulcanico proiettato nell’alta atmosfera durante le grandi eruzioni esplosive, infatti, può raggiungere grandi distanze e, ricadendo al suolo, formare sottili coltri di ceneri che ricoprono enormi superfici, fino a milioni di km quadrati. Finora però, nelle aree vulcaniche mediterranee non era mai stata trovata la prova geologica di un evento eruttivo che potesse essere all’origine dello strato di ceneri individuato a livello regionale.

La storia dei Campi Flegrei scritta a più mani

Con approccio multidisciplinare, lo studio ha integrato dati da archivi sedimentari distali e delle aree vulcaniche, nonché modelli di dispersione delle ceneri, arrivando a ricostruire nel dettagliato la storia dei Campi Flegrei, e dunque la pericolosità di uno dei vulcani più produttivi dell’Europa. La ricerca è firmata da un team internazionale di cui fanno parte oltre a ricercatori dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Cnr-Igag), dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), scienziati delle università di Oxford, Durham e St Andrews, del Cnrs e dell’Università di California.

“Indagini stratigrafiche e geochimiche, insieme alla datazione di rocce vulcaniche dei Campi Flegrei nella periferia settentrionale di Napoli, ci hanno permesso di risalire all’origine dell’eruzione che distribuì le sue ceneri nell’area”, racconta Roberto Isaia, ricercatore dell’Ingv-Osservatorio Vesuviano. Inoltre, elaborando i dati di dispersione delle ceneri, Antonio Costa, ricercatore dell’Ingv-Bologna, ha quindi prodotto un modello simulato dell’eruzione di Masseria del Monte dei Campi Flegrei e la stima della sua magnitudo. Questi dati indicano che l’eruzione di Masseria del Monte fu di magnitudo 6.6, quindi molto simile a quella della più recente grande eruzione del Tufo giallo napoletano (circa 14mila anni fa, M=6.8), i cui depositi formano uno spesso banco di tufo nel sottosuolo della città di Napoli, cavato e utilizzato fin dall’età classica come pietra da costruzione.

La seconda più grande eruzione dei Campi flegrei

“Quella del Tufo Giallo Napoletano”, racconta uno degli autori dello studio, Biagio Giaccio del Cnr-Igag, “è la seconda più grande eruzione della storia dei Campi Flegrei, inferiore solo all’enorme eruzione dell’Ignimbrite Campana di circa 40mila anni fa che ricoprì la Campania di una spessa coltre di tufo, e le cui ceneri sottili raggiunsero anche la Russia, a migliaia di chilometri di distanza”.

Con l’identificazione dell’eruzione di Masseria del Monte, si aggiunge quindi un terzo evento di grande magnitudo nella storia vulcanica flegrea, che dimezza il tempo di ricorrenza medio delle grandi eruzioni di questo vulcano. Questo vuol dire che nella storia dei Campi Flegrei
le grandi eruzioni sono state più frequenti di quanto immaginato, anche se l’intervallo di ricorrenza tra un evento e l’altro resta elevato, in media sono circa 12.500 anni. Un motivo in più per tenere d’occhio questo supervulcano d’Europa.

Riferimenti: Evidence for a large magnitude eruption from Campi Flegrei caldera (Italy) at 29 ka, Geology.

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