Per rivedere dalle nostre parti la cometa di Halley manca ancora tempo. Non ripasserà (al perielio) che tra diversi anni: nel 2061. Nel mentre però ogni anno, puntuale, possiamo ammirare lo sciame meteorico associato alla cometa, quello delle Eta Aquaridi, che prendono il nome dalla costellazione da cui sembrano originarsi (quella dell’Acquario, di cui Eta Aquarii è una delle stelle principali). In realtà, a onor del vero, ogni anno ne ammiriamo due di sciami meteorici associati alla cometa di Halley, con le autunnali Orionidi, gemelle delle Eta Aquaridi.
Il contributo della cometa allo spettacolo è questo (come per altri sciami meteorici): nel suo passaggi perde pezzi, frammenti che quando intercettati dalla Terra bruciano e brillano a contatto con l’atmosfera. Come sarà quest’anno lo spettacolo? Quando il suo massimo’
Secondo le indicazioni rilasciate dall’Unione astrofili italiani – che ricorda come nell’emisfero sud le condizioni di osservazioni siano più propizie in generale, perché il radiante è più visibile, mentre d noi rimane poco a lungo e basso – l’attività delle Eta Aquaridi si concentra tra il 3 e il 10 maggio, ma si protrae per quasi tutto il mese. L’assenza del disturbo lunare – con Luna nuova il prossimo 11 maggio – dovrebbe rendere particolarmente favorevole l’osservazione in prossimità del loro massimo, nella notte tra il 5 e il 6 maggio, continuano dalla Uai, in particolare prima dell’alba. Sono meteore in genere che viaggiano abbastanza veloci, ricorda la Nasa (più di 60 km/s), con scie luminose anche durature.
Buona fortuna!
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