Eterologa, il doppio tradimento

Marilisa D’Amico, Maria Paola Costantini, Marina Mengarelli
Diritti traditi. La Legge 40 cambiata dai cittadini
L’Asino d’oro, 2015
12,00 euro

Fino a qualche mese fa, un libro del genere avrebbe rappresentato la ciliegina sulla torta di una battaglia lunga, faticosa, ma vinta. Il diritto alla fecondazione eterologa, aveva sancito la sentenza della Corte costituzionale il 9 aprile 2014, va difeso e protetto, consentendo a tutte le coppie che ne abbiano necessità, di farvi ricorso senza dover emigrare in paesi più civili del nostro. Ora invece l’uscita del bel libro delle avvocate che hanno sostenuto alcune delle coppie in questa battaglia di civiltà ha il sapore amaro della beffa. Troppi i dietrofront, troppi i distinguo, i cavilli burocratici, i paletti e gli ostacoli della burocrazia e della politica, che hanno ridotto la questione a un vero e proprio caos. Così che il titolo, Diritti traditi, appare più che mai calzante.

Scrivono dunque le autrici: “Ci sono voluti dieci anni per ristabilire un giusto equilibrio dei diritti e degli interessi coinvolti e tutelati dalla nostra Carta costituzionale, come il diritto alla salute e il diritto di autodeterminazione, l’autonomia e la responsabilità del medico, la laicità e il pluralismo che sempre devono essere garantiti dal legislatore. Ciò è stato possibile grazie alla tenacia e al coraggio di una pluralità di soggetti, tra cui coppie infertili, associazioni di pazienti, avvocati, giuristi, medici, biologi, sociologi e scienziati”. E infatti il libro si apre con le testimonianze delle coppie, le loro storie, le lettere e gli appelli alle istituzioni, a partire dal febbraio 2004, anno di approvazione della Legge 40. Le autrici ricostruiscono poi il contesto socio-culturale che ha consentito l’approvazione di quella normativa, il dibattito politico culminato con la sconfitta al Referendum, le questioni giuridiche fino alla conclusione, con la sentenza 162 del 2014 secondo cui il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale.

E tuttavia, è il capitolo dedicato al “puzzle impazzito” del federalismo sanitario, in una giungla di tariffe, rimborsi, criteri di inclusione e/o esclusione, che dà la misura di quanto la partita sui diritti sia in realtà ancora tutta da giocare. Quale futuro per la procreazione assistita in Italia? si chiedono allora le autrici. Certo, la Legge 40 ha ormai cambiato il proprio volto. E tuttavia, scrivono D’Amico, Costantini e Mengarelli, avremmo bisogno di un nuovo testo legislativo. Perché i problemi sul piatto sono ancora tanti e non risolti: il divieto della ricerca scientifica sugli embrioni, l’accesso alle tecniche di Pma per le coppie fertili ma portatrici di malattie genetiche o sessualmente trasmissibili, la possibilità di accesso per i single o per le coppie omosessuali… Insomma, la strada verso i diritti è lunga. E, aggiungiamo noi, tutta in salita.

Dal 7 febbraio in libreria

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