La fame uccide circa sei milioni di bambini nel mondo e la minaccia di malnutrizione incombe su un numero ancora maggiore di persone. Lo scenario è riportato nel rapporto annuale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), su “Lo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo”. La mancanza di cibo ha un peso determinante nella riduzione delle aspettative di vita nei paesi in via di sviluppo. Molte persone che muoiono per malattie curabili come diarrea, polmonite, malaria o morbillo potrebbero sopravvivere se il sistema immunitario non fosse debilitato dalla penuria di sostanze nutrienti. Risolvere la fame nel mondo renderebbe più facile affrontare anche altri problemi delle popolazioni più povere, come analfabetismo ed epidemie infettive, ma secondo Jacques Diouf, il direttore generale della Fao i progressi fatti finora sono ancora insufficienti. Al ritmo attuale, soltanto pochi paesi del Sud America e dei Caraibi potrebbero riuscire a raggiungere uno degli Obiettivi del millennio dell’Onu di dimezzare la percentuale di chi soffre la fame entro il 2015. Se buone speranze ci sono per i paesi asiatici, il Medio Oriente e l’Africa sono ancora lontani dal traguardo. È necessario investire, sottolinea il rapporto, sullo sviluppo delle zone rurali e sull’agricoltura, su cui la Fao fa appello a strategie di cooperazione internazionali. (m.cap.)