Fermare la tortura subito. Questo il messaggio lapidario della Giornata mondiale dei diritti umani 2005 promossa dalle Nazioni Uniti, celebrata con una conferenza a Vienna il 10 dicembre. Nel discorso conclusivo, il segretario generale Kofi Annan, ha ricordato come l’abolizione della tortura, fisica e morale, sia un tema che debba vedere costantemente impegnate tutte le organizzazioni umanitarie e tutti gli stati, siano essi in tempo di guerra o in tempo di pace. “La tortura”, ha continuato Kofi Annan, “non deve essere usata mai come strumento di terrore o coercizione, e non deve neanche nascondersi dietro ad altri nomi: i trattamenti disumani sono sempre da condannare perché negano la stessa dignità umana”. Le Nazioni Unite da anni cercano di combattere il ricorso alla tortura, definita come uno degli atti più vili che un uomo può compiere su un altro, tanto da essere riconosciuto e punito nelle leggi internazionali. Il 10 dicembre, fin dal 1950, è un giorno importante per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti umani e per ribadire che il rispetto di questi è alla base della libertà, della giustizia e della pace nel mondo. (a.l.)