L’ignoto, ovvero “la scienza e l’importanza del non sapere”. È questo il tema della decima edizione del Festival delle scienze, in programma all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 22 al 25 gennaio prossimi. Una tre giorni di eventi, installazioni, lectio magistralis e dibattiti, in cui si illustrerà come e perché, ricordando le parole del grande scienziato Richard Feynman, è importante “tenere socchiusa la porta verso l’ignoto”. Ed evitare “il più grande nemico della conoscenza”, che, secondo Stephen Hawking, “non è l’ignoranza, ma l’illusione di sapere”.
Il calendario del Festival, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura, è particolarmente ricco. Uno degli eventi da non perdere, iniziando in rigoroso ordine cronologico, è per esempio la lectio magistralis La scienza ci dà certezze? (22 gennaio, ore 18, sala Petrassi) di Carlo Rovelli, fisico italiano del Centre de Physique Theorique de Luminy, che racconterà “quello che non sappiamo dell’Universo, del mondo intorno a noi e di noi stessi, per dare una descrizione di quello che io credo sia il cuore della scienza: muoversi ai bordi del nostro sapere, affacciati sul mistero, consapevoli che ciò che non vediamo, il non-manifesto, è immensamente più grande di ciò che vediamo bene”.
Sempre il 22, Dylan Evans, psicoanalista della Universidad Francisco Marroquin, parlerà di risk intelligence, ovvero della capacità umana di imparare a calcolare il rischio partendo dalla propria esperienza – un’attitudine cui sembra che siano particolarmente portati, per esempio, meteorologi e giocatori d’azzardo professionisti – illustrando come evitare le cosiddettedistorsioni cognitive pervasive che ci portano puntualmente a sovrastimare o sottovalutare il pericolo.
Grandi protagoniste del Festival saranno, naturalmente, fisica delle particelle, meccanica quantistica e relatività generale. Ne parleranno Melissa Franklin, direttore del dipartimento di fisica della Harvard University, che terrà una lectio magistralis su teoria della probabilità e misurazione dell’incertezza nel microscopico mondo delle particelle elementari, Marco Delmastro, fisico e blogger, che presenterà il suo libro Particelle familiari. Il bosone di Higgs spiegato a una pulce, e John Barrow e Caleb Schwarf, astrofisici, che racconteranno Cosa ancora non conosciamo e forse non potremo mai conoscere dell’Universo, spaziando dai buchi neri ai problemi irrisolti della cosmologia contemporanea.
Uno degli eventi più attesi è la conferenza/spettacolo Quello che non so, con Fernando Ferroni, Antonio Masiero e Camilla Maiani, dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, un “percorso pirotecnico alla scoperta di alcune delle più affascinanti questioni ancora aperte della fisica contemporanea: l’asimmetria tra materia e antimateria, la materia e l’energia oscure, i neutrini”, impreziosito dall’intervento in teleconferenza di Fabiola Giannotti, la scienziata italiana che aveva contribuito a scoprire l’esistenza del bosone di Higgs da poco diventata direttrice del Cern di Ginevra. E ancora concerti, installazioni artistiche, performance e un laboratorio didattico di giornalismo scientifico per gli studenti delle scuole medie.
Per (non) saperne di più – perdonateci il gioco di parole – potete consultare qui il programma completo del Festival.
Via: Wired.it