Settemila megawatt di impianti fotovoltaici già da metà 2011. Una bufala. Le previsioni dello scorso gennaio del Gestore dei servizi elettrici (Gse) non convincono le associazioni di categoria, Asso Energie Future e Grid Parity Project che oggi, in una conferenza stampa, hanno dato quelli da loro chiamati “i veri numeri del fotovoltaico in Italia”.
Lo scorso 25 gennaio il Gse ha comunicato che a fine 2010 risultavano installati 2.800 megawatt di fotovoltaico (3.200 con gli impianti entrati in esercizio a febbraio), una crescita rispetto all’anno precedente pari al 160 per cento, ma esistevano domande di allaccio tali da far prevedere il raggiungimento di quota 7.000 megawatt a metà 2011. Secondo il gestore, l’alto numero di domande sarebbe legato agli incentivi sulle tariffe disponibili per chi, entro il 31 dicembre 2010, avesse comunicato la fine dei lavori di installazione dell’impianto e quindi l’allaccio entro giugno 2011.
Tuttavia queste cifre non concordano con quelle delle due associazioni, confermate invece dalle ricerche di Credit Suisse, Morgan Stanley e Jefferies & Company. Secondo le loro valutazioni, infatti, a metà 2011 si arriverebbe a 4.700 megawatt installati, non a 7.000. Per raggiungere la quota prevista dal GSE bisognerebbe infatti supporre che quasi tutte le richieste già presentate per ottenere gli incentivi 2010 si trasformino in impianti operativi al 30 giugno 2011. Ma è molto probabile, secondo Morgan Stanley che una larga percentuale di queste domande non vada a buon fine, magari perché avanzate da chi non aveva diritto a farlo.
Ma ecco i dati presentati oggi. I pannelli installati dai cittadini sulle loro case rappresenterebbero circa il 34 per cento del totale con 1.566 megawatt stimati su 4.700, quelli dei privati che hanno investito su terreni o capannoni di proprietà il 38 per cento con 1.786 megawatt, mentre gli operatori finanziari e industriali peserebbero per il 28 per cento con 1.316 megawatt. Cifre non altissime che tuttavia potrebbero permettere di raggiungere l’obiettivo fissato dal governo per il fotovoltaico, 8.000 megawatt al 2020. Soprattutto perché si tratta di un obiettivo molto modesto, che secondo Asso Energie Future e Grid Parity Project escluderebbe l’Italia dal gruppo dei paesi in competizione per questo settore della green economy: “Per avere un punto di paragone basta pensare che la Germania, un paese che non ha certo più sole dell’Italia, si è data come target, per la stessa data, 52.000 megawatt e ha installato ad oggi 18.000 megawatt”.
Tuttavia raggiungere l’obiettivo di 8000 megawatt sembra importante non solo per motivi ambientali ma anche economici. A fronte di una spesa di 1,70 euro al mese a famiglia a partire dal 2011, nei prossimi 30 anni, secondo i dati presentati oggi, l’energia prodotta dagli impianti installati sarà incentivata con circa 34 miliardi di euro (valutati a oggi), con un effetto globale sulla ricchezza prodotta di 110 miliardi, una previsione di 210 mila nuovi posti di lavoro e un possibile gettito fiscale di 50 miliardi di euro.