Sembra che E-Cat sia arrivato a un punto di svolta, almeno così sostiene l’ingegnere Andrea Rossi in un articolo apparso sul sito di Fox News. Secondo l’inventore, il prototipo di centrale da 470 kW di potenza sarebbe stato impacchettato e spedito negli Stati Uniti per nuove prove. L’obiettivo finale sarebbe quello di convincere un acquirente ancora ignoto a mettere in piedi la produzione del dispositivo su larga scala.
Tuttavia i dati raccolti durante la dimostrazione del 28 ottobre non sono stati ancora confermati da membri indipendenti della comunità scientifica. Secondo le dichiarazioni di Rossi, l’E-Cat produrrebbe una quantità di energia più grande rispetto a quella necessaria per avviarlo. Per uno scienziato, difendere una affermazione del genere risulta abbastanza difficile se non si ha l’opportunità di ripetere l’esperimento per conto proprio (vedi Galileo: E-cat: servono altre prove).
Mentre i blog di appassionati si interrogano sull’identità del misterioso compratore e sul modello di business ideale per la catena produttiva di E-Cat, su YouTube si può già trovare il video girato a Bologna durante l’ultimo test.
Rossi e il suo E-Cat potrebbero già essere negli Stati Uniti a fare affari, ma non si sa bene con chi. L’inventore ha addirittura accennato alla possibilità che un rappresentante della Space and Naval Warfare Systems (Spawar) possa partecipare come parte interessata a nuovi test che si terranno negli Usa. Per adesso, la marina militare e il Pentagono si sono rifiutati di commentare le dichiarazioni.
Nel frattempo, l’Università di Bologna ha precisato di non essere mai stata coinvolta nella realizzazione degli esperimenti sull’E-Cat condotti dalla società di Rossi, la Leonardo Corp. Di fatto, gli osservatori accademici erano presenti anche al test del 28 ottobre, ma l’Ateneo parteciperà a eventuali test di controllo sul generatore a fusione fredda solo a una condizione. Ovvero, quella di vedere siglato il contratto lasciato in sospeso con la Efa srl, la ditta italiana che fa sempre riferimento all’inventore dell’E-Cat.
Il comunicato dice che il contratto è già stato siglato ma deve essere semplicemente reso attivo.
Trovate la versione integrale a questo link sul blog http://fusionefredda.joomlafree.it/notizie/82-unibo-non-coinvolta.html
…. bene, adesso che il generatore è negli stati uniti, chi è che fa il cane da guardia per tutelare il segreto del mitico catalizzatore???
… dimenticavo.
Purtroppo viviamo in un mondo alla rovescia, l’energia abbondante e pulita cambierà il mondo ma le istituzioni italiane se ne fregano, eppure sembra proprio che l’alba della nuova era sia destinata a nascere in Italia.
I nostri govenanti dovrebbero darsi da fare e prendere l’eolico d’alta quota e la fusione fredda sotto l’ala protettiva e finanziatrice dello stato.
In particolare per la fusione, fosse dipeso da me avrei mandato i carabinieri a porre sotto sequestro (per interesse nazionale e planetario) il generatore, avrei chiesto ai carabinieri di intervenire durante il test così da esser certi che sto presunto catalizzatore fosse in loco, fatte le dovute verifiche i signori Rossi e Focardi avrebbero avuto mano libera, ma sotto tutela dello stato… e invece????
bho!!!!!
Quando scrivete “i blog” perchè non mettete quello in italiano più famoso ? cercate 22 passi blog spot …sempre questa cacchio di esterofilia .
comunque per me è una bufala colossale anche per i trascorsi dell’inventore ma se fosse vera un vero scienziato dona sempre la sua scoperta all’umanità e senza lucro arrivederci.
il problema non è tutelare il segreto, il problema è difendere questa potente alternativa al petrolio, al gas e al carbone……da chi ha tanto da rimetterci. Deve nascere al più presto e non solo sui Blog, una corrente di opinione pubblica innarrestabile, un vero esercito di sostenitori, perchè, e già accade, verranno schierati i detrattori, i delatori, i comitati, verranno alienate le menti di pseudo ecologisti per arrestare la diffusione planetaria della più importante scoperta di tutta la storia dell’umanità. La latitanza delle istituzioni Italiane in questo momento è il più chiaro esempio di quanto la volontà dei “petrolieri” può incidere su uno stato sovrano.
leggetevi la storia di Rossi e poi scoprirete perchè ha preferito “sottostare” agli americani piuttosto che ai mafiosi nazionali:
http://ingandrearossi.com/?p=6
…purtroppo è tutto documentato… siamo un paese di merda! tutto qui!