Due notizie, questa settimana. La prima è che a Trieste, dal 25 al 28 settembre, si riuniranno i genetisti e biologi molecolari dello Yeast Genome Project, il programma che ha permesso di identificare l’intera sequenza del Saccharomyces cerevisiae, il comune lievito da panificazione e fermentazione alcoolica. E’ l’atto finale, dicono gli organizzatori del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia, della vittoriosa corsa europea al sequenziamento del genoma del lievito, che ha permesso di mettere in evidenza alcune decine di geni che sono del tutto simili ai geni umani e che nell’uomo sono responsabili di gravi malattie a base ereditaria: dal cancro al colon alla fibrosi cistica, alla sclerosi laterale amiotrofica. La seconda notizia è che The Economist ha dedicato la sua copertina a quella che ha chiamato “l’illusione genetica”. Secondo il settimanale inglese, i giganteschi sforzi finanziari ed intellettuali volti a decifrare il genoma umano promettono certamente grandi benefici medici.Ma sollevano anche diversi interrogativi etici, rischiando di generare un equivoco filosofico: quello che le azioni dell’uomo siano determinate dailoro geni, e non dalla loro libera volontà. Dietro le questioni filosofiche, però, si aggirano come fantasmi le questioni strettamente economiche:”il progetto genoma umano”, scrive The Economist, “non è più come gli altri progetti di big science, in genere controllati e gestiti dal governo”. Perché si avvicina sempre più alla ricerca applicata. E un sacco di gente si prepara a diventare ricca grazie alle ricadute industriali delle scopertedi laboratorio. Che sia questo il vero interrogativo morale ?