La prima grande esposizione monografica su Gentile da Fabriano sarà fino a luglio nelle sale del quattrocentesco Spedale di Santa Maria del Buon Gesù, gioiello architettonico della città marchigiana che ha dato i natali al celebre pittore. Gentile di Niccolò di Giovanni Massi, detto da Fabriano (1380-85 ca. – 1427), non è certo uno dei pittori più noti al grande pubblico, eppure la sua rilevanza storico artistica è indubbia: riconosciuto il più grande maestro italiano del gotico internazionale, la sua carriera si è svolta nei maggiori centri della penisola, coinvolgendo nella sua cerchia pittori del calibro di Pisanello. La mostra fabrianese si divide in sette sezioni, che vanno dal periodo lombardo di Gentile a quello veneziano, dal ritorno a Fabriano all’eredità qui lasciata, fino a concludere con i soggiorni a Firenze, Siena e Roma, quando venne chiamato al servizio di papa Martino V Colonna per la decorazione a fresco della basilica di S. Giovanni in Laterano (distrutta dai lavori per il giubileo del 1650 diretti da Borromini). Dell’artista marchigiano sono presenti in mostra ben 32 capolavori, a fronte di un catalogo che ne conta all’incirca 40: un risultato che dà grande prestigio all’intera operazione che, oltre a rappresentare una grande vetrina per Fabriano, dietro il grande nome non nasconde tutt’altro, come troppo spesso accade in simili occasioni.Tra questi capolavori si segnalano in particolar modo la Madonna col Bambino e angeli (Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria), il Polittico di Valleromita (Milano, Pinacoteca di Brera) e soprattutto il Polittico Quaratesi, solitamente smembrato tra Uffizi, Pinacoteca Vaticana e National Gallery di Washington e qui ricomposto. Resta purtroppo un neo della mostra l’assenza della splendida Adorazione dei Magi, nota anche come Pala Strozzi (Firenze, Uffizi), rappresentata solamente dal pannello della predella raffigurante la Presentazione al Tempio (Parigi, Louvre). In modo da offrire un contesto quanto mai completo al visitatore, al fianco dei capolavori del maestro vengono esposte opere di altri grandi artisti della prima metà del Quattrocento che insieme a Gentile contribuirono a determinare gli sviluppi dell’arte successiva: è così possibile ammirare dipinti di Masolino, Masaccio, Beato Angelico, Pisanello, Jacobello del Fiore. Allo stesso tempo, come testimonianza dell’influenza lasciata da Gentile tra le Marche e l’Umbria, interviene un gruppo di opere legate a figure come i fratelli Salimbeni, Ottaviano Nelli, Arcangelo di Cola, Antonio da Fabriano. Di grande livello l’allestimento, dalle linee semplici, che non si impone sulle opere ma le accompagna arrivando persino a valorizzarle, come nel caso dei contenitori creati per ospitare polittici ricostituiti in quest’occasione. Ideale prosecuzione del percorso delineato dalla mostra gentiliana è infine la chiesa di S. Domenico, in cui è stata allestita una sezione di capolavori della Pinacoteca civica “B. Molajoli” di Fabriano, che offre una panoramica della pittura fabrianese e centro-appenninica dal XIII al XVII secolo.
Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento
Spedale di Santa Maria del Buon Gesù, Fabriano
21 aprile – 23 luglio 2006
Orari: lun-gio 9.30-19.30 ven-dom 9.30-22
Biglietto: intero € 9; ridotto € 7,50Info e prenotazioni: 199199111 Sito internet: www.gentiledafabriano.it