Gli altoparlanti? Me li stampo

    I vecchi altoparlanti, pesanti e ingombranti, potrebbero diventare solo un ricordo. Sostituiti dai loro corrispettivi stampabili, molto più leggeri. Questa nuova e insolita versione di casse acustiche è stata ideata e presentata in occasione di Drupa, la Fiera internazionale dei Print Media di Düsseldorf, da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Tecnologia della Technische Universität di Chemnitz, in Germania.

    Il segreto di questi altoparlanti flessibili sta nella loro composizione: sono fatti di strati di polimeri organici e di un materiale piezoelettrico, in grado di condurre l’elettricità necessaria al loro funzionamento. Il suono viene generato dalle vibrazioni dei diversi strati, che urtandosi amplificano le onde sonore. Questi diffusori vengono stampati su carta standard grazie al metodo della flessografia, che usa matrici a rilievo, dette cliché. Un processo di produzione decisamente economico: secondo gli studiosi, l’abbattimento dei costi è tale che questi altoparlanti andranno presto a sostituire quelli tradizionali.

    Il difetto maggiore, spiega Georg Schmidt, ricercatore del gruppo tedesco, è una certa debolezza sui bassi. Per il resto la qualità del suono di queste insolite casse acustiche, più sottili e flessibili delle tradizionali, è sorprendentemente buona. Inoltre, grazie alla variabilità della forma e della grandezza dei fogli su cui la cassa può essere stampata, si potrà lavorare su un ampio spettro di sonorità, ultrasuoni compresi, per creare una particolare onda acustica associabile, per esempio, a una marca o a un evento.

    Lo sviluppo del prototipo nasce all’interno del progetto Plastic Acoustics (PACU) finanziato dal Ministero Federale per l’Istruzione e la Ricerca tedesco, ed è frutto della collaborazione tra l’Università di Chemnitz e diverse aziende presenti sul territorio. Il gruppo di ricerca, guidato da Arved Hübler, non è nuovo alla realizzazioni di supporti stampabili: meno di un anno fa ha sviluppato le prime celle fotovoltaiche stampabili e le ha rese personalizzabili, come gli altoparlanti, con l’intento di renderle più appetibili per il mondo della pubblicità (vedi Galileo, “La cella fotovoltaica è tutta da stampare“).

    Riferimento: Technische Universität

    Credit immagine a chrisinplymouth / Flickr

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