Google Science Fair, ecco i vincitori

Ciara JudgeÉmer HickeySophie Healy-Thow. Quarantotto anni in tre, sedici a testa. Sono loro le fortunate (e brave, naturalmente) vincitrici di Google Science Fair 2014, la competizione scientifica sponsorizzata da Google, Lego, National Geographic, Scientific American e Virgin Galactic. Le tre ragazze irlandesi si sono aggiudicate il primo premio con il progetto Natural bacteria combatting world hunger (I batteri naturali come soluzione alla crisi alimentare mondiale): usando ceppi di batteri presenti in natura (i rizobi della famiglia dei diazotrofi), Ciara, Émer e Sophie sono riuscite ad accelerare fino al 50% la germinazione delle colture di cereali di grano e avena e a incrementare del 74% la produzione di orzo. Un miglioramento che, dicono le tre, “può contribuire in modo sostanziale a diminuire i livelli di crescente povertà alimentare nel mondo e a ridurre l’impatto ambientale delle colture, grazie al ridotto impiego di fertilizzanti”. Un risultato che potrebbe interessare molto anche agli esperti del Summit Climate Challenge, riunitisi pochi giorni fa a New York per discutere, tra le altre cose, di agricoltura sostenibile.

Per le categorie 17-18 anni e Premio locale, il riconoscimento è andato, invece, alla canadese Hayley Tedesco, per un progetto di depurazione degli sterili dalle sabbie petrolifere. L’idea prevede l’applicazione di filtri di sabbia come bioreattori per la biodegradazione di acidi tossici, e sembra funzionare: “Le riduzioni a concentrazioni di acido”, racconta Hayley, “e lo sviluppo di biofilm nell’arco di tre settimane hanno rivelato che questi nuovi bioreattori erano 14 volte più efficienti dei gruppi di bioreattori di controllo. L’applicazione di questi bioreattori economici e sostenibili potrebbe accelerare in modo sostanziale la depurazione degli sterili dalle sabbie petrolifere”.

Il vincitore del Computer Science Award è Mihir Garimella, quattordicenne americano, che si è inventato dei “flybot [robot volanti] ispirati ai moscerini della frutta“. “Negli ambienti in cui operano questi robot”, spiega Garimella, riferendosi per esempio alle missioni di ricerca e salvataggio nel crollo degli edifici, “è particolarmente importante evitare ostacoli in movimento. Il mio intento è creare un metodo semplice, pratico e veloce per evitare gli ostacoli che si ispira alle tecniche di fuga del moscerino della frutta. Ho progettato un modulo sensore leggero foggiato sul rudimentale sistema visivo del moscerino della frutta e ideato algoritmi per modellare la traiettoria degli oggetti in avvicinamento ed evitarli, imitando il comportamento di fuga dell’insetto”.

Da segnalare, inoltre, Kenneth Shizonuka, vincitore nella categoria Science in Action, che ha inventato dei sensori indossabili per rivelare i movimenti di persone anziane allettate, migliorandone la sicurezza e alleviando il lavoro delle badanti, e Arsh Dilbagi, vincitore della categoria “Voter’s choice” con un progetto dedicato alla conversione del respiro in eloquio verbale in soggetti con disabilità.ù

Via: Wired.it

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