Il mio interesse per l’Islanda è conseguenza dell’altra mia grande passione dopo i libri: la musica. Era il 1993 quando su MTV (YouTube non era ancora stato neanche immaginato) vidi e ascoltai per la prima volta “Human behaviour” di Björk.
NÁTTÚRA.
Il mio fu un colpo di fulmine per quella giovane artista islandese al debutto come solista, che con il tempo si trasformò in quello che rimane ancora oggi un grande amore. Grazie a Björk non solo approfondii il mondo musicale islandese, ma anche quello letterario proposto soprattutto da Iperborea, casa editrice specializzata in letteratura nordica. Compresi quanto ogni forma di espressione artistica attingesse alle tradizioni e alla natura, con i suoi paesaggi incontaminati, scolpiti da campi di lava e geyser, immersi nel contrasto di buio e luce, colorati dal verde di muschi e licheni e dall’iridescenza dell’aurora. La Náttúra è la struttura portante dell’Islanda, lo scheletro di un gigantesco organismo vivente in continuo e costante rinnovamento. Da allora il desiderio di visitarla è stato fortissimo.