HomeSaluteI 10 temi dell'anno secondo i lettori di Galileo

I 10 temi dell’anno secondo i lettori di Galileo

A prima vista, il 2011 passerà alla storia come l’anno delle catastrofi, tra incidenti nucleari e superbatteri. Ma per la scienza non è stato solo un anno da dimenticare. Ecco uno sguardo a quanto è successo, attraverso le pagine di Galileo.

I pericoli invisibili

Le minacce da cui sembra impossibile difendersi rientrano tra i temi più letti in assoluto sulle pagine di Galileo. Il caso più seguito è stato senza dubbio quello del batterio killer che ha terrorizzato la Germania (e tutta l’Europa) durante l’estate. Il ceppo enteroemorragico O104:H4 di Escherichia coli ha contaminato i germogli di leguminose venduti a scopo alimentare, ma le autorità tedesche hanno impiegato diverse settimane per identificare i prodotti a rischio. L’allarme è rientrato solo a luglio, dopo che il batterio ha infettato più di 4000 persone e causato 50 vittime.

Ma i pericoli possono arrivare anche dallo spazio: è il caso di Uars, un satellite tedesco fuori controllo che è precipitato sulla Terra il 24 settembre. Vista l’impossibilità di prevedere la traiettoria di caduta, le agenzie spaziali hanno ipotizzato che il satellite potesse colpire un centro abitato. Questo, sebbene la probabilità che un individuo venisse colpito fosse solo una su 22 miliardi circa, ha diffuso in tutto il mondo il panico da satellite: del tutto infondato, visto che Uars alla fine è precipitato nell’Oceano Pacifico.

I confini della scienza

La fisica della materia non è mai stata tanto affascinante: da quando la teoria del Modello Standard è stata avanzata nel 1960, gli scienziati si sono messi alla ricerca del bosone di Higgs, la particella in grado di spiegare il perché della massa di tutto ciò che ci circonda. Dopo lunghi anni di esperimenti presso il Large Hadron Collider (Lhc), i fisici hanno ristretto il campo di ricerca, tanto che a dicembre i laboratori del Cern di Ginevra avrebbero ottenuto una serie di dati – ancora preliminari – utili per risolvere il puzzle del bosone. Tuttavia, per saperne di più, dovremo aspettare il 2012.

A fianco del bosone corrono anche i neutrini, le particelle che – con buona pace di Albert Einstein – sembrano aver superato la velocità della luce. Il fascio di neutrini studiato dal Cern di Ginevra e dai laboratori del Gran Sasso ha messo in agitazione gli scienziati di mezzo mondo, ancora impegnati a valutare se i dati emersi dall’esperimento Opera siano attendibili. Come è facile immaginare, il dibattito sulla questione ha infiammato la comunità scientifica: anche in questo caso gli aggiornamenti sulla vicenda sono rimandati al prossimo anno.

La questione nucleare

L’incidente  alla centrale nucleare di Fukushima-Daiichi in Giappone ha innescato una vera e propria reazione a catena che ha portato i paesi occidentali a riconsiderare il peso dell’energia atomica sul loro futuro. Inoltre, la gestione della catasfrofe da parte dell’azienda responsabile, la Tepco, è stata costellata da errori, smentite e difficoltà da parte del gestore Tepco – e ora, a pagare le spese del disastro saranno gli 80mila sfollati dalle zone colpite ma anche le generazioni future a causa dell’inquinamento radioattivo.

Dopo i fatti di Fukushima, il clima di sfiducia nei confronti del nucleare ha risvegliato anche il sentimento di partecipazione popolare degli italiani. Così, al referendum del 12 e 13 giugno – incentrato soprattutto sull’acqua pubblica e il bando dell’energia atomica dall’Italia – le urne hanno visto per la prima volta in 14 anni il superamento del quorum (54,8%). Un risultato significativo che ha portato il 95% dei votanti a abrogare le leggi che favoriscono la privatizzazione dell’acqua e la produzione di energia nucleare sul territorio nazionale.

Nuove frontiere?

Spesso i temi che appassionano di più sono quelli che escono dall’ordinario e che portano la conoscenza umana a superare i propri limiti, talvolta anche quelli spaziali. Molte novità sono arrivate quest’anno, per esempio rispetto a quella che viene ormai definita la conquista di Marte. L’esplorazione del pianeta rosso si è concentrata sulla ricerca di potenziali forme di vita fossili, soprattutto nelle zone dove sono state identificate tracce di acqua. Nell’attesa di eclatanti scoperte da parte delle sonde Nasa, gli scienziati si chiedono come portare lassù i primi astronauti.

A fianco delle conquiste spaziali, non potevano mancare i progetti dal gusto quasi fantascientifico. Per imbattersi nel più famoso basta rimanere con i piedi ancorati sulla Terra e dare uno sguardo al panorama italiano. Il caso di E-Cat , il generatore di vapore a fusione fredda sbandierato da Andrea Rossi – è forse il tentativo più eclatante di vendere al pubblico l’idea che possa esistere una fonte di energia rinnovabile e inesauribile. Per ora la comunità scientifica si tiene a distanza dalla vicenda, in attesa che le venga consentito di analizzare i risultati di Rossi in modo oggettivo.

Controversie all’italiana

Quando in medicina nasce una nuova corrente, la scienza e il pubblico spesso si schierano su due sponde opposte. È il caso della correlazione tra CCSVI (insufficienza venosa cerebro-spinale cronica) e sclerosi multipla (Sm) ipotizzata da Paolo Zamboni. Secondo il chirurgo ferrarese, operando i malati con un intervento di angioplastica, si potrebbero migliorare le condizioni fisiche di chi soffre di Sm. Ma se da una parte le associazioni dei pazienti hanno accolto positivamente la scoperta del chirurgo di Ferrara, la comunità scientifica ha avanzato dei dubbi sull’esistenza di una possibile correlazione tra la CCSVI e la sclerosi multipla.

L’ultimo – ma non meno importante – dei temi caldi del 2011 vede come protagonista la protesta No Tav  che ha infiammato la Val di Susa. La costruzione del tunnel ferroviario a alta velocità che dovrebbe collegare il Piemonte alla Francia ha suscitato numerose polemiche riguardanti la sicurezza ambientale e la tutela della salute delle popolazioni locali. La tensione e gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine non hanno bloccato l’apertura dei cantieri, ma in molti continuano a chiedersi se sia il caso investire 20 miliardi di euro in un tratto alta velocità quando i servizi di trasporto locale sono ancora effettuati su gomma.

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