I campi elettromagnetici prodotti da smartphone e cellulari rientrano nella categoria dei fattori ambientali possibilmente cancerogeni. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha preso una posizione: le onde elettromagnetiche usate dai dispositivi cellulari possono causare tumori cerebrali. La decisione viene da un incontro a Lione (Francia) di un’agenzia dell’Oms, l’International Agency for Research on Cancer (Iarc).
La valutazione si riferisce solamente ai gliomi, i tumori cerebrali, e non ad altri tipi di carcinoma. Gli esperti non si sono espressi sul rischio concreto, ma hanno indicato che ci sono evidenze di un 40% di probabilità in più di sviluppare un cancro per chi usa molto il cellulare (circa 30 minuti al giorno per un periodo di oltre 10 anni).“ Le prove si stanno ancora accumulando, ma sono abbastanza per dire che non possiamo escludere una correlazione. Motivo per cui dobbiamo stare allerta”, dice Jonathan Samet della University of Southern California e presidente di un comitato internazionale di 31 esperti riuniti in questi giorni a Lione. Il gruppo di lavoro ha passato in rassegna tutte le evidenze scientifiche e gli studi disponibili a oggi sul legame tra i campi elettromagnetici a radiofrequenza e l’insorgenza di tumori. Le loro valutazioni sono state rese pubbliche nel corso di una conferenza stampa e la monografia “Non-Ionizing Radiation, Part II: Radiofrequency Electromagnetic Fields (includes mobile telephones)” sarà presto disponibile sul sito dello Iarc (vol. 102).
Da oggi, quindi, il campo magnetico prodotto dai cellulari rientra nella categoria 2B della classificazione dello Iarc ( possibilmente cancerogeno, appunto; per comprendere la scala di riferimento, va detto che nella categoria 1 rientrano i fattori certamente cancerogeni, e nella 2A quelli probabilmente cancerogeni).
Tre i tipi di esposizione considerati dal panel di esperti: da radar e microonde (occupazionale), quella associata alla trasmissione di segnali di radio, tv e altri dispositivi wireless (ambientale), e quella associata all’uso dei telefoni mobili (personale).
Per le prime due categorie i dati accumulati finora non sono ancora sufficienti per dire alcunché. Nell’ultimo caso, invece, esistono delle evidenze, seppur limitate, per cui è possibile un’associazione con i gliomi (i tumori cerebrali più frequenti) e i neuroma acustici (tumori del nervo che collega il cervello all’orecchio). Niente si può dire, invece, per una correlazione con altri tipi di cancro.
Ora i governi di ciascun paese decideranno come usare queste valutazioni informazioni, che vogliono essere un supporto scientifico. Di certo c’è che le evidenze – da studi animali e epidemiologici – sono ancora troppo deboli per dire una parola definitiva. Il rapporto che riassumerà le considerazioni del gruppo di esperti sarà pubblicato anche il prossimo 1 luglio su The Lancet Oncology.
Fonte: wired.it
Con tutti gli interessi che ruotano attorno a cellulari ed affini anche se ci fossero prove certe che siano questi causa di tumori , pestlenze o di qualsivoglia magagna ; prima che questo venga ammesso e reso di pubblico dominio dovrà nevicare rosso ……. Un saluto a chi mi legge Silvano .