Una tazza di cacao al giorno può aiutare ad alleviare la stanchezza tipicamente associata alla malattia nelle persone affette da sclerosi multipla. Questo grazie ai flavonoidi del cacao, in grado di ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo. È quello che emerge da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Oxford Brookes University nel Regno Unito e pubblicato sul Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry.
Sclerosi multipla e stanchezza
La sclerosi multipla è una malattia neurodegenerativa demielinizzante, cioè con lesioni a carico del sistema nervoso centrale. Nel mondo sono circa 3 milioni i malati di sclerosi multipla, di cui 600000 in Europa e oltre 118000 in Italia. La stanchezza può comparire già nelle prime fasi della malattia, spesso come primo segnale, e ne è il sintomo più frequente (presente in oltre il 90% dei malati). Le cause della stanchezza fisica e mentale sono complesse e sono legate a fattori neurali, infiammatori, metabolici e psicologici. Al momento nessuno degli approcci di cura disponibili offre un sollievo a lungo termine.
Il cacao contro la stanchezza
Alcune recenti ricerche suggeriscono che il consumo di cioccolato fondente, contenente tra il 70 e l’85% di cacao, è associato ad una diminuzione della fatica percepita in persone che soffrono di sindrome da stanchezza cronica, grazie al suo elevato contenuto in antiossidanti e flavonoidi. Partendo da queste osservazioni, i ricercatori inglesi hanno provato a verificare se il cacao può aiutare anche ad alleviare la fatica associata alla sclerosi multipla.
Per farlo hanno reclutato 40 adulti, 10 maschi e 30 femmine, ai quali era stata da poco diagnosticata la forma recidivante-remittente di sclerosi multipla. A 19 dei 40 partecipanti è stato chiesto di bere ogni giorno per sei settimane una tazza di cacao in polvere ad alto contenuto di flavonoidi mescolato con latte di riso, mentre gli altri 21, usati come controllo, hanno bevuto una bevanda simile ma a basso contenuto di flavonoidi. Ai volontari è stato chiesto di non assumere farmaci né cibo o bevande nei 30 minuti successivi all’assunzione del cacao e di continuare a seguire la loro dieta abituale. I ricercatori hanno valutato la fatica e la tendenza all’affaticamento nei partecipanti all’inizio, dopo tre settimane e alla fine dello studio. La fatica percepita è ciò che si intende per “fatica” quando viene definita in base all’esperienza soggettiva. La tendenza all’affaticamento è definita in base a come si riduce la capacità di svolgere un compito specifico, di solito per diminuzione della resistenza.
Ai partecipanti è stato chiesto di fare una valutazione soggettiva del livello di fatica su una scala da 1 a 10 tre volte al giorno (alle 10, alle 15 e alle 20) e di monitorare la loro attività fisica con un contapassi. La tendenza all’affaticamento invece è stata valutata con il test del cammino in sei minuti, in cui il paziente è invitato a camminare alla massima velocità possibile per sei minuti su una superficie piana. Durante il test vengono rilevate la frequenza cardiaca e la saturazione emoglobinica, oltre al numero di metri percorsi.
Dopo sei settimane è stato osservato un miglioramento della fatica percepita nel 45% di coloro che avevano bevuto cacao ad alto contenuto di flavonoidi. Inoltre l’80% di questi avevano una minore tendenza all’affaticamento ed erano in grado di percorrere una distanza maggiore. I partecipanti che avevano consumato la bevanda ad alto contenuto di flavonoidi hanno anche riportato una riduzione soggettiva dei sintomi del dolore.
I flavonoidi del cacao
Il “cibo degli dei” è ricco in flavonoidi, sostanze antiossidanti presenti nella frutta, nella verdura e nel vino rosso. I flavonoidi hanno di mostrato di possedere proprietà antiinfiammatorie e di scavenging dei radicali liberi, svolgendo una funzione di protezione contro lo stress ossidativo.
L’apporto di flavonoidi è stato collegato a benefici per la salute del cuore e dell’intestino, ad un maggior livello di energia e a una maggiore longevità.
Il cacao per la gestione della stanchezza nella sclerosi multipla
“Il nostro studio- affermano i ricercatori- mostra che il ricorso ad un approccio dietetico può offrire benefici a lungo termine nella gestione della fatica e consente di ridurre la percezione della stanchezza e di migliorare la tendenza all’affaticamento nel camminare.”
Grazie alle loro proprietà antinfiammatorie, i flavonoidi del cacao possono essere utilizzati, accanto ad altri approcci, come l’esercizio fisico, la fisioterapia e il trattamento farmacologico, per la gestione della stanchezza, con un impatto positivo sulla qualità della vita dei malati.
In un editoriale collegato, Paolo Ragonese dell’Università di Palermo sottolinea che il trattamento e la gestione della fatica associata alla sclerosi multipla “rappresenta ancora una sfida…dal momento che i suoi meccanismi sono multifattoriali.” Inoltre ricorda ancora che le diete ricche in flavonoidi sono legate ad una vita più lunga e ad un minore rischio di malattie cardiovascolari, nonché a cambiamenti positivi nella quantità e nella diversità dei batteri intestinali (il microbioma). “Sebbene questo studio sia un trial esplorativo – conclude Ragonese- fornisce indicazioni sui possibili effetti positivi dell’assunzione di flavonoidi nella gestione della fatica nella sclerosi multipla”.
“A questo punto- concludono i ricercatori- è necessario effettuare una valutazione completa in uno studio più ampio, con un follow-up più lungo e una determinazione del rapporto costo-efficacia”.
Riferimenti: Journal of Neurology Neurosurgery & Psychiatry