Sono circa 160.000 le persone che ogni anno muoiono per malattie derivate dall’eccessivo riscaldamento del pianeta. È quanto emerge da uno studio realizzato dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, presentato a Mosca a margine della Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici inaugurata lunedì scorso. A presentarlo è stato Andrew Haines del centro di igiene e medicina tropicale di Londra, secondo il quale la cifra potrebbe raddoppiare entro il 2020. Dalla malaria alla malnutrizione, i problemi di salute legati ai cambiamenti del clima interessano in particolare i giovani delle nazioni in via di sviluppo in Africa, Sud America e sud-est asiatico. Secondo Haines, lo studio porta alla luce il carattere positivo e negativo degli sbalzi di temperatura: se da una parte riducono il numero di decessi per il freddo nelle zone più temperate, dall’altra portano a un’impennata di altre malattie come diarrea e malaria, visto che un clima generalmente più mite permette alle zanzare veicolo del virus di proliferare e quindi di colpire un numero maggiore di persone. (c.f.)