Nel prossimo futuro (forse già dal 2017) il condom potrebbe perdere lo status di anticoncezionale per eccellenza a favore di un gel che emula, e migliora, gli effetti di una vasectomia senza necessità di ricorrere alla chirurgia.
La ricerca su anticoncezionali maschili più pratici, e sicuri, va avanti ormai da anni puntando a soluzioni di tipo ormonale, come la pillola femminile. Tuttavia il Vasalgel, parente non troppo lontano dell’indiano “Reversible inhibition of sperm under guidance” (Risug), si propone come un rimedio di tipo non ormonale con un successo garantito, tutto quello che bisogna fare è farsi iniettare un gel.
L’azione del gel, costituito da un composto polimerico (idrogel) da iniettare direttamente nei vasi deferenti, è quella di bloccare gli spermatozoi impedendo così gravidanze inattese per tutto il tempo che il paziente vorrà. Gli effetti del farmaco della Parsemus Foundation, organizzazione no-profit statunitense, sono infatti studiati per essere duraturi ma reversibili.
Alla domanda: “cosa si intende per bloccare gli spermatozoi?” la compagnia rassicura dicendo che il meccanismo è simile a quello del Risug sperimentato in India: blocca cioè l’avanzamento degli spermatozoi distruggendoli con un’azione chimica. “Probabilmente pagherete di più il medico che non il prodotto”, questo è quanto afferma la fondazione sugli effettivi costi del “super” contraccettivo, spiegando che il farmaco non costerà certo più di 800 dollari – un prezzo accettabile, ragionando in termini economici, visto che con una somministrazione si è coperti per almeno dieci anni.
Dalla Parsemus poi assicurano che basta un’altra semplice iniezione per eliminare il gel e far tornare tutto alla normalità – è importante ricordare però che con il passare degli anni la conta degli spermatozoi decresce, quindi: reversibile sì, ma non torna certo tutto come prima.
Da un punto di vista clinico invece i test effettuati su babbuini e conigli hanno mostrato buoni risultati, tanto che già nel 2013 sarebbero dovuti iniziare i test sull’uomo, ma la Food and Drug Administration (Fda) ha deciso di posticipare di altri due anni (2015) l’inizio dei trial clinici sugli esseri umani. La prudenza non è mai troppa quando si parla di sostanze chimiche e fertilità – si ricordi il Talidomide – soprattutto quando, come in questo caso, un “parente stretto” del farmaco, il Risug indiano da cui è stato sviluppato, ha subito grosse critiche da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che, per alcuni anni, ne aveva bloccato i test sugli esseri umani.
Riferimenti: Parsemus Foundation
Credits immagine: Male Contraception Information Project